#Speciale Debate: dalle Olimpiadi all’Esame

 
Olimpiadi di Debate, in rete dal 4 al 9 maggio
Al via oggi le Olimpiadi nazionali di Debate, che mettono a confronto studenti e scuole di tutta Italia.
Tutto in digitale, naturalmente, nel rispetto del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Covid-19.
Dal 4 al 9 maggio ragazze e ragazzi si sfidano in videomeeting su grandi temi di attualità. Uno è ad impromptu, comunicato ai partecipanti solo un’ora prima, mentre altri tre temi sono stati resi noti a gennaio: è giusto che lo Stato assegni 15 mila euro a tutti i diciottenni come «eredità universale»? La colonizzazione di Marte deve essere la priorità nella ricerca spaziale? I Paesi più avanzati devono puntare sul nucleare o sulle fonti rinnovabili?
 
Il Debate per la didattica a distanza
Il Debate è una metodologia didattica volta a potenziare la capacità di ognuno di sostenere con convinzione ed efficacia una tesi, fornendo una solida argomentazione in sua difesa ed esibendo prove affidabili in suo sostegno.

Così come lo intendiamo oggi, con due contendenti (o due squadre) e un moderatore che chiarisce le regole e valuta, il Debate si è affermato nell’Ottocento nel mondo anglosassone. Il valore formativo di questa pratica, però, era ben noto già nell’Antichità, e nel Medioevo la disputatio era parte integrante del programma di tutte le Università europee.

In Italia il Debate è considerato un’avanguardia educativa sostenuta dal MIUR, che lo promuove come strumento per apprendere a ragionare con la propria testa.  

«I ragazzi imparano a valutare le informazioni, ad argomentare e ad ascoltare le opinioni degli altri per poterle controbattere – commenta il Prof. Gianluca Presutti del liceo “G. Galilei” di Pescara, tra gli organizzatori dell’evento – Un sistema molto efficace, che si presta bene anche alla didattica a distanza. In quest’ultima fase dell’anno, infatti, è risultato davvero utile per la valutazione e un ottimo strumento per preparare i ragazzi all’Esame di Stato».
«In particolare il Debate sostiene e attiva  meglio di altre metodologie una didattica motivante e per competenze ed è efficace nella valutazione delle stesse, perché propone prove di realtà autentiche, originali e centrate sui discenti. A maggior ragione questo mi sembra vero nella didattica a distanza. Il Debate, in questo momento di distanziamento sociale, offre la possibilità di mantenere e sollecitare il cooperative learning, di impedire il possibile cheating di alcuni alunni “dietro lo schermo” e di avere perfino un’azione catartica sugli studenti, costituendo una valvola di sfogo positiva per la loro vitalità in questo momento fortemente inibita per le note vicende legate al Covid-19».