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Giuseppe Ungaretti (1888-1970), poeta italiano, nasce ad Alessandria d’Egitto, dove il padre lavora agli scavi per il canale di Suez, e trascorre in questa città la prima giovinezza, riportandone un ricco patrimonio di esperienze di vita e di ricordi, oltre a una formazione culturale aperta a tutte le correnti di pensiero europee, essendo quello egiziano un ambiente internazionale. I genitori sono originari di Lucca; a soli due anni Ungaretti resta orfano di padre e cresce con la madre. Si forma leggendo riviste e letteratura italiana e francese, nel 1912 si trasferisce a Parigi per studiare Lettere ed entra in contatto con gli intellettuali dell’epoca, stringendo una forte amicizia con Apollinaire. Nel 1915 si arruola volontario nell’esercito italiano e partecipa alla Prima guerra mondiale, esperienza che lo segna profondamente e dalla quale nasce Il porto sepolto, la sua prima raccolta di poesie. Dopo la guerra abbraccia il Fascismo, salvo poi ricredersi ed emigrare nel 1936 in Brasile dove insegna italiano all’università; durante il soggiorno brasiliano viene colpito da un grave lutto: la morte del figlio Antonietto di soli nove anni avvenuta nel 1939. Rientrato in Italia nel 1942, ottiene la cattedra di letteratura italiana moderna alla Sapienza di Roma. Ungaretti, ormai considerato un maestro, diviene uno degli scrittori più noti al grande pubblico anche grazie alle frequenti apparizioni televisive, nel corso delle quali ama recitare le sue poesie. Intanto continua a viaggiare per il mondo, fedele alla sua concezione della vita come vagabondaggio, ottenendo premi e riconoscimenti internazionali e facendosi amare e apprezzare per la sua straordinaria vitalità e umanità. Nel 1969, un anno prima della morte, riunisce tutta la sua produzione sotto il titolo Vita d’un uomo, per sottolineare lo stretto legame tra poesia ed esperienza biografica.
Secondo gli studiosi, la poesia di Ungaretti è il punto di partenza fondamentale per il successivo sviluppo dell’ermetismo. La poesia ermetica, che si afferma in Italia tra le due guerre, ha diverse caratteristiche: sono componimenti brevi o addirittura brevissimi, anche di una sola riga, spesso privi di punteggiatura. Il lessico è semplice, non vengono utilizzati i termini aulici e ricercati, ma le parole sono scelte a scopo evocativo, non solo quindi per il loro stretto significato, ma in senso più lato per quello a cui rimandano o che richiamano. Nella poesia ermetica si fa un ampio uso di analogie, che servono a esprimere in maniera più immediata e diretta i concetti e lo stile è scarno ed essenziale. L’ermetismo è la poesia del dolore, della sofferenza e non è un caso che nasca nel primo dopoguerra, perché i suoi esponenti spesso trasportano nei versi la loro esperienza della trincea, l’esperienza di una giovinezza annientata dalla guerra e del clima di disillusione in cui vivono.
L’Allegria del 1931, nata dalla fusione di due precedenti volumetti Porto sepolto e Allegria di naufragi composti fra il 1916 e il 1919. Come racconta lo stesso poeta, i primissimi componimenti vengono scritti durante la guerra e a causa di essa, nascono quindi in trincea, e la scrittura testimonia i tempi e i modi della composizione. L’urgenza della guerra e il suo essere un pericolo costante, permette solo di annotare velocemente istanti e sensazioni, oltre a fornire al poeta un’infinita gamma di sensazioni del tutto nuove a cui attingere. Ungaretti scrive ovunque per fermare quegli attimi, addirittura sulla carta che avvolge le cartucce, nei minuti rubati alla battaglia. Senza tempo né spazio a disposizione, nasce l’esigenza di trovare parole essenziali e pure, ma portatrici di enormi significati. L’uomo si scopre vulnerabile, la vita potrebbe sfuggirgli da un momento all’altro, ogni istante è prezioso, ogni sentimento potrebbe essere l’ultimo.
Sentimento del tempo è una raccolta pubblicata la prima volta nel 1933, composta da 62 poesie che diventeranno 70 nell’edizione successiva del 1936. Con questa raccolta di liriche Ungaretti cambia decisamente stile rispetto alle due raccolte precedenti: ritrova la punteggiatura, gli aggettivi e la sintassi e recupera la metrica classica. Le ragioni di questo mutamento vanno ricercate nella vita del poeta, che passa attraverso il lutto per la morte della madre, che adorava, e un conseguente slancio nostalgico per il tempo della sua infanzia e giovinezza. La poesia si fa ora indagine esistenziale: nel 1928 Ungaretti si converte al cattolicesimo e questi nuovi fermenti religiosi permeano molte poesie della raccolta. I temi principali delle liriche sono il tempo che passa, il senso dell’esistenza umana, la ricerca di Dio, il mistero dell’eternità. Fanno parte di questa raccolta capolavori come La madre.
Una fotografia dell'autore, Giuseppe Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti durante il servizio militare.
Copertina della prima edizione de Il porto sepolto.
Copertina di una delle edizioni di Sentimento del tempo.