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John R. R. Tolkien (1892-1973) nasce in Sudafrica da genitori inglesi. All’età di tre anni si trasferisce a vivere con la madre in Inghilterra, poco dopo rimane orfano e viene affidato, insieme al fratello, alle cure di un sacerdote. Da piccolo mostra interesse e passione nello studio delle lingue antiche finniche e germaniche oltre al greco, il latino e l’antico inglese. Partecipa al primo conflitto mondiale, esperienza traumatica, e al ritorno in patria termina gli studi: si laurea in lettere e intraprende la carriera accademica. Amante e studioso di miti e leggende antiche, inizia a scrivere e grazie alla sua fervida immaginazione dà vita a una sorta di mondo parallelo, la Terra di Mezzo, nel quale ambienta la gran parte delle sue storie, in particolare Lo Hobbit (1937), il primo romanzo, e poi la trilogia de Il Signore degli Anelli (1954-55). Il successo delle sue opere è enorme, parte dagli anni Sessanta ma non si arresta e arriva fino a oggi. È considerato il padre del fantasy moderno.
Tolkien, grande studioso, linguista, filologo e accademico, parte da una rielaborazione dei miti del Nord Europa per creare un intero universo fantastico, la Terra di mezzo, al cui interno fa muovere personaggi immaginari, che parlano lingue inventate e vivono storie leggendarie, affascinanti, mitologiche. Si tratta di un progetto molto ambizioso, perché la costruzione di questo mondo parallelo è molto elaborata e complessa, ma Tolkien riesce a delineare il tutto con coerenza e sapienza, creando un mondo verosimile nella sua organizzazione, regolato da un sistema logico di leggi naturali e per il quale inventa una geografia dettagliata, con tanto di mappe, e una cronologia esatta. La Terra di Mezzo è un continente ormai scomparso della nostra Terra, da Tolkien però chiamata Arda, e la Contea, regione nella quale si svolge la gran parte delle storie, corrisponde grossomodo all’Europa. Questa terra è abitata da una decina di popoli o razze differenti come i Nani, i Troll, gli Hobbit, gli Elfi, gli Orchi e gli Uomini, tutti con i propri usi, costumi e abitudini.
Pubblicato nel 1937, il libro è concepito come una lettura per bambini, ha un linguaggio colloquiale e molte interruzioni nelle quali compare l’autore che si rivolge al suo piccolo lettore invitandolo a diverse riflessioni. Questo tipo di narrazione sparisce dalle edizioni successive per lasciare il posto via via a un’opera più compiuta, frutto di innumerevoli revisioni. La storia è ambientata nella Terra di Mezzo e narra le vicende dello hobbit Bilbo che un giorno incontra uno stregone, Gandalf, che lo invita a seguirlo per un viaggio ricco di ogni genere di avventura: incontra i giganti, combatte molte battaglie ed infine trova la grotta di Gollum dove è custodito l’anello del potere. Questo libro racconta la storia che precede le avventure de Il Signore degli Anelli. Il successo dell’opera è universale e il libro viene tradotto in 42 lingue.
Pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955, il libro riprende la storia dalla fine del precedente romanzo, Lo Hobbit, ma ha un taglio completamente diverso, non più da favola per bambini, ma da opera letteraria più complessa, ambientata in un mondo totalmente fantastico e inventato da Tolkien, con una sua lingua. Concepito per essere un unico volume, viene poi pubblicato in forma di trilogia e ogni parte suddivisa in due libri: si tratta in effetti di una trilogia atipica perché nessuna storia è compiuta in sé senza la lettura della seguente. Protagonista è lo hobbit Frodo, cugino di Bilbo (protagonista de Lo Hobbit) dal quale riceve l’anello del potere. Frodo deve distruggere l’anello, che in realtà è un’arma potente e pericolosa perché rappresenta una minaccia per la libertà nella Terra di Mezzo e per farlo intraprende un viaggio lungo e avventuroso. La saga si conclude con un lieto fine, con il bene che trionfa sul male.
Una foto dell'autore, John R. R. Tolkien.
La mappa della Terra di mezzo.
La copertina di una delle edizione de Lo Hobbit.
La copertina di una delle edizione de Il Signore degli anelli.