Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento i nuovi edifici pubblici e quelli della borghesia urbana e imprenditoriale dovevano essere sia funzionali che rappresentativi: le forme semplici ed equilibrate dello stile neoclassico rispondevano perfettamente a questa esigenza.
Dopo l'invasione del regno di Napoli da parte delle armate francesi si consumò la breve esperienza della repubblica partenopea: le sue vicende furono vissute dai suoi protagonisti con particolare intensità e conobbero un epilogo drammatico.
I difficili rapporti tra la rivoluzione e la religione
Dopo l'approvazione della Costituzione civile del clero, nel clero francese vi fu una profonda spaccatura tra clero costituzionale e clero refrattario: fu la prima grande lacerazione che la Rivoluzione francese provocò nel Paese e che le sottrasse numerosi consensi.
Dopo una carriera nell'esercito del sovrano inglese, George Washington divenne il condottiero delle truppe rivoluzionarie durante la rivoluzione americana; terminata quest'ultima divenne il primo Presidente degli Stati Uniti.
Invenzioni e innovazioni che resero possibile la Rivoluzione industriale
Tra i fattori che resero possibile la rivoluzione industriale inglese del XVIII secolo vi furono le invenzioni e le innovazioni tecniche che trasformarono
radicalmente la produzione, provocando un decisivo salto quantitativo e qualitativo; i settori produttivi coinvolti nell’innovazione tecnologica furono principalmente quello tessile cotoniero e quello siderurgico.
La costruzione della reggia di Caserta fu commissionata da Carlo III di Borbone all'architetto Luigi Vanvitelli, il quale prese ispirazione per la sua progettazione dalla reggia di Versailles, all'epoca modello per numerose dimore reali.
Piazza San Pietro: il progetto di Bernini concilia le varie esigenze funzionali, legate al rito, alle benedizioni, alle processioni solenni con il significato simbolico della piazza.
Agli inizi del Seicento, a Milano, nacque una biblioteca diversa rispetto alle altre dell'epoca, con un carattere “moderno”: era, infatti, aperta agli studiosi e a chiunque volesse leggere e consultare i codici e i libri più interessanti e rari: la Biblioteca Ambrosiana.