L’architettura in Età romantica. La lezione digitale
In architettura il Romanticismo trova la sua espressione nello stile Neogotico, che recupera i valori formali, le tecniche costruttive e i princìpi dell’architettura gotica. Questo stile riflette il desiderio di connettersi con un passato idealizzato e di allontanarsi dal rigore razionale delle strutture neoclassiche attraverso una reinterpretazione artistica delle forme medievali, per connettersi con l’identità storica, la natura e la dimensione spirituale che, secondo i Romantici, venivano trasmesse dalle architetture gotiche.
Chiarirsi le idee. La riscoperta del Gotico
Il fenomeno architettonico più significativo della prima metà dell’Ottocento è il Neogotico, chiamati così perché riprende alcuni caratteri dello stile gotico, che secondo i Romantici riusciva a comunicare valori cari ai moderni quali il rapporto tra uomo e natura, la sensazione di religioso mistero, la tensione verso Dio e la propria identità storica.
In Inghilterra, il Gothic Revival si impose come stile complessivo, entrando in concorrenza con il predominante Neoclassicismo. La fonte di ispirazione maggiore fu il Tardogotico inglese o “stile perpendicolare”, da cui derivò il modello tipo della chiesa neogotica inglese con un’alta torre centrale dotata di ampie finestre traforate, contrafforti e pinnacoli.
In Francia la tendenza neogotica si espresse soprattutto nell’ambito del restauro degli edifici medievali; in questo contesto, significativo fu il contributo dell’architetto Eugène Viollet-le-Duc, che prese parte ai progetti di salvaguardia e recupero di monumenti storici, come la città di Carcassonne e il Castello di Pierrefonds. La concezione di Viollet-le-Duc fu quella del restauro creativo e della reintegrazione stilistica, secondo cui il restauratore doveva riportare l’opera all’unità stilistica originaria, sia ripristinando lo stato originale sia ristabilendo un ideale di perfezione mai esistito; il restauratore, pertanto, era autorizzato a ricostruire eventuali parti mancanti secondo lo “stile” dell’opera.
In Italia mancò invece una rilettura approfondita dell’architettura gotica e si ebbero solo esempi sporadici e tardi di applicazione integrale del modello medievale. Si diffusero le teorie del restauro scientifico di Camillo Boito, convinto della conservazione dello stato attuale degli edifici, e del restauro storico di Luca Beltrami, che riteneva lecito ricostruire un edificio antico o parte di esso basandosi su fonti documentarie o iconografiche.
Dentro l’opera. Carcassonne
La città di Carcassonne, situata nel sud della Francia, è celebre per la ricostruzione ottocentesca della sua cittadella in stile medievale. Nel XIX secolo il complesso medievale di Carcassonne, in stato di parziale rovina, fu oggetto di un importante intervento di restauro a cura di Viollet-le-Duc: la sua approfondita comprensione del Medioevo e la sua abilità nel bilanciare autenticità e reinvenzione portarono a una trasformazione rispettosa, ma che andava oltre la semplice conservazione. L’architetto, infatti, oltre a sanare le parti deteriorate, intervenne ricostruendo in senso neo-medievale gran parte della cittadella, dando così vita a una “città d’invenzione” che ha condizionato l’immaginario collettivo sul Medioevo.