Il Manierismo. La lezione digitale

Tra la scomparsa di Raffaello (1520), che segna simbolicamente la fine della grande stagione rinascimentale, e la fine del secolo, si svolge in Italia una fase artistica caratterizzata dal graduale distacco dalle “regole” della “maniera moderna”. Personalità artistiche come Rosso Fiorentino e Pontormo, Giulio Romano e Parmigianino, Bronzino, Benvenuto Cellini e Giambologna rappresentano la nuova stagione.

 

 
Chiarirsi le idee. Oltre l’imitazione dei maestri.
 

Il termine “Manierismo” fu coniato alla fine del Settecento per indicare, in tono spregiativo, l’opera di quanti avrebbero assunto a modello non già la natura, come presso gli antichi e i maestri “moderni”, ma l’opera dei maestri stessi, decadendo dunque al rango di semplici imitatori. Oggi il termine viene utilizzato in una diversa accezione, per indicare le esperienze artistiche caratterizzate dal graduale abbandono delle “regole” dei maestri in direzione di nuove sperimentazioni, con esiti antinaturalistici nella rappresentazione degli spazi e delle figure e nell’uso dei colori.

 
Fai il punto sul Manierismo con  la presentazione multimediale. 
A che punto sei? Mettiti alla prova con il test interattivo.   Durata del test: 10 minuti
Per l'insegnante: è possibile modificare il Modulo e condividerlo nelle proprie Classroom. Clicca qui per prelevare il Modulo e copiarlo nel tuo Drive >> 
 
 

Dentro l'opera. La Camera di Amore e Psiche di Giulio Romano.

 

Tra le varie stanze affrescate di Palazzo Te, ciascuna con un tema e uno stile propri ma accomunate dall’intento illusionistico e teatrale, vi è quella intitolata ad Amore e Psiche in cui sono raffigurati amori umani e divini.

 
Alla luce delle conoscenze acquisite, osserva con attenzione l’immagine a 360° della Camera di Amore e Psiche a Palazzo Te, poi mettiti alla prova con il test interattivo.
☉ Durata dell'attività: 20 minuti
 

Dentro l'opera. La Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati.

 

Come scultore, Bartolomeo Ammannati seguì la lezione di Michelangelo Buonarroti collaborando all’arredo urbano di Piazza della Signoria. Tra il 1563 e il 1575 eseguì la Fontana del Nettuno, dove il plasticismo della divinità marina fa da contraltare alla stilizzata eleganza delle figure bronzee che circondano la vasca.

 
Segui l’analisi dedicata alla Fontana del Nettuno, poi mettiti alla prova con il test interattivo.
☉ Durata dell'attività: 20 minuti
 
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Un passo in più. Vasari, Cellini e il Perseo.
 

Tra le “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” a cui  si dedicò Giorgio Vasari, da Cimabue a Vasari stesso, non ha l’onore di comparire quella di Benvenuto Cellini. Nella seconda edizione delle Vite (1568) il Vasari gli dedica poche anche se lusinghiere righe all’interno di una rassegna di artisti viventi, giustificando la scelta con il fatto che Cellini aveva già provveduto a scrivere da sé la propria vita: “non ne dirò qui altro, atteso che egli stesso ha scritto la vita e l’opere sue”. In effetti, quando Vasari scrive queste parole, Cellini aveva già dettato una corposa autobiografia dal tono chiaramente apologetico.

Nelle pagine della Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, tra il 1558 e il 1566, l’artista racconta con dovizia di particolari tutta la vicenda collegata alla realizzazione del Perseo, dai difficili rapporti con il Duca committente alle problematiche tecniche. .

 

  • Basandoti sul testo della Vita (scaricabile nell’edizione Einaudi dal sito www.letteraturaitaliana.net) e con l’aiuto dell’insegnante di lettere,  ricostruisci la vicenda del Perseo ed esponila in un breve saggio destinato alla scuola.
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