Il Quattrocento fiammingo. La lezione digitale

La regione storica delle Fiandre, oggi a cavallo tra Belgio e Francia, nel XV secolo diventa un fulcro dei traffici commerciali interni all'Europa e verso le rotte oceaniche; nelle città mercantili, quali Bruges, Gand e Anversa, emerge una committenza di tipo borghese,  che si rivolge all'arte per attestare il proprio ruolo sociale e accompagnare i riti quotidiani. In questo contesto si afferma un'arte figurativa interessata alla realtà e concentrata sulla dimensione umana, osservate e ritratte con una cura del particolare e del dettaglio che mostra il legame con la tradizione della miniatura.
Jan van Eyck e Rogier van der Weyden sono tra i principali esponenti di questo "Rinascimento fiammingo".

 
Chiarirsi le idee. Un Rinascimento fiammingo.
 
L’interesse per la presente realtà umana, per il mondo naturale e la sua descrizione, con particolare riguardo alla luce e ai suoi fenomeni, caratterizzano l’arte fiamminga del Quattrocento e richiamano i paralleli sviluppi dell’arte italiana, così da far parlare di un “Rinascimento fiammingo”. Questo, tuttavia, rivela una sua peculiare identità nella virtuosistica resa del dettaglio (favorita dalla tecnica a olio) che sacrifica l’unità della visione e nell’impiego di una prospettiva empirica. L’attenzione per la reale dimensione umana, fisica e psicologica, emerge in particolare nel genere del ritratto.
 
Fai il punto sul Quattrocento fiammingo con  la presentazione multimediale. 
A che punto sei? Mettiti alla prova con il test interattivo.   Durata del test: 10 minuti
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Dentro l'opera. Il ritratto fiammingo nel Quattrocento

 

Nel Quattrocento il ritratto divenne un genere artistico autonomo, diffondendosi inizialmente tra l’aristocrazia e il clero, per poi estendersi anche alla borghesia urbana. Nelle Fiandre, il ritratto assunse delle caratteristiche autonome e innovative, che vennero poi esportate nel resto d’Europa.
 
Segui l’analisi dedicata a Il ritratto fiammingo nel Quattrocento , poi mettiti alla prova con il test interattivo.
☉ Durata dell'attività: 20 minuti
Il dipinto Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck, considerata un'opera simbolo della pittura fiamminga  del XV secolo.
 

 

 
 

Un passo in più. Lo specchio nella pittura fiamminga
 

Nella pittura fiamminga del XV secolo tra gli oggetti raffigurati nel più minuto dettaglio compaiono talvolta gli specchi.

Essi costituiscono innanzitutto un modo per esaltare il virtuosismo dell’artista, la sua straordinaria abilità nel riprodurre gli oggetti reali e i fenomeni luministici, potenziati dalla rifrazione delle luci sulle superfici lucide della cornice e su quella dello specchio.

Inoltre, lo specchio, perlopiù piano ma non di rado convesso, come nel celebre Ritratto dei coniugi Arnolfini,  crea un fitto gioco di rimandi tra piani e tra personaggi: a seconda della posizione rispetto alla scatola prospettica dell'ambiente rivela ora il lato nascosto dei soggetti ritratti e i loro gesti privati ora angoli di stanza e personaggi che non figurerebbero altrimenti nell'inquadratura, come il pittore stesso colto al lavoro.  nella scena principale.

 

Se l'opera è sempre una scelta, una selezione di un frammento visivo e di un istante di realtà, che assume così un valore e un senso del tutto specifico, lo specchio si presenta allora come un moltiplicatore di possibilità, talvolta puramente formale, talaltra sintomo di un'indagine che si muove oltre l'immediatamente visibile, tra le luci e ombre dell'esistenza, e che coinvolge entro l'opera lo stesso spettatore e spettatrice che la osserva. 

  • Caccia allo specchio: navingando sui siti ufficiali dei musei che le ospitano, trova e osserva alcune importanti opere della pittura fiamminga: Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck (National Gallery a Londra), San Giovanni Battista e il maestro francescano Enrico di Werl di Robert Campin (Museo del Prado a Madrid), Un orafo nella sua bottega di Petrus Christus (Metropolitan Museum a New York), Il cambia valute e sua moglie di Quentin Matsys (Museo del Louvre ad Abu Dhabi). In ciascuna di esse è presente un specchio: sapresti dire dov'è e che parte della stanza e della scena rivela?
  • Che ruolo ha lo specchio in ciascuna opera? Lavorando a gruppi online o in presenza, documentatevi sulle opere che avete visto e confrontatevi sul ruolo espressivo dello specchio in ciascun dipinto. Infine, raccogliete le vostre riflessioni in una presentazione multimediale che introduca il tema, mostri le opere fiamminghe e istituisca relazioni con altre opere visuali, letterarie o filosofiche che conoscete (10-12 slide). Scegliete il taglio e il titolo del vostro lavoro. 
 
 
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