Il Rinascimento nel Regno di Napoli. La lezione digitale

Le vicende politiche del Regno di Napoli nel corso del Quattrocento portano la città partenopea a costituire un polo culturale di notevole attrattiva per tutto il meridione d’Italia, aperto alle più disparate influenze: iberiche, provenzali, borgognone e fiamminghe. In tale vivace ambiente culturale, aperto dalla metà del secolo alle novità del Rinascimento toscano, si forma Antonello da Messina.

 

 
Chiarirsi le idee. Antonello da Messina e la pittura italiana.
 
Nel panorama della pittura italiana Antonello da Messina ricopre un ruolo particolare: egli ha infatti fuso nella sua opera le esperienze culturali e artistiche di aree della penisola italiana che prima di allora non avevano avuto scambi e contatti significativi. Antonello ha introdotto e diffuso nell’arte italiana alcune importanti innovazioni dei fiamminghi, prima di tutte la tecnica della pittura a olio, contribuendo inoltre a rinnovare l’iconografia sacra e il genere del ritratto.
 
Fai il punto sul Rinascimento nel Regno di Napoli con  la presentazione multimediale. 
A che punto sei? Mettiti alla prova con il test interattivo.   Durata del test: 10 minuti
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Dentro l'opera. Antonello da Messina, San Sebastiano.

 

Nel San Sebastiano di Antonello da Messina l’iconografia tradizionale è ripresa nei suoi elementi essenziali, quali la figura seminuda del santo legato a un albero e trafitto dalle frecce. La sua collocazione in uno spazio urbano e in un contesto di tipo quotidiano, in cui la vita pare scorrere placidamente alle spalle del martire, è invece un elemento fortemente innovativo.

 
Guarda il video che analizza l’opera di Antonello da Messina, poi mettiti alla prova con il test interattivo.
☉ Durata dell'attività: 20 minuti
 
 
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Un passo in più. Maestro e allievo.
 

San Girolamo, autore della prima traduzione “popolare” in lingua latina (Vulgata) della Bibbia, è raffigurato sia come penitente vestito di stracci, con riferimento al suo passato di monaco eremita, sia come erudito nel proprio studio, intento alla scrittura o alla lettura, in omaggio alla sua figura di studioso e traduttore della Bibbia. Attributi che fanno parte della sua iconografia sono poi il cappello cardinalizio, in quanto stretto collaboratore del papa, e il leone, a cui, secondo una leggenda, avrebbe estratto una spina dalla zampa.

Intorno al 1445 Colantonio realizza San Girolamo nello studio, dipinto su tavola in cui accoglie e ripropone la tradizione iconografica del santo. Antonello da Messina, allievo di Colantonio a Napoli, rivisita il soggetto intorno al 1475 dipingendo il suo San Girolamo nello studio, opera nella quale egli si allontana dall’iconografia tradizionale.

 

  •  Dopo aver illustrato la differenza tra le due opere sul piano dell’iconografia, prosegui nel confronto delle stesse soffermandoti in particolare sulla rappresentazione dello spazio. Esponi contenuti ed esiti del tuo lavoro in un breve saggio o in una presentazione multimediale.
 
 
 
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