Orienteering a scuola: sport, natura, inclusione

Ecologico, inclusivo e, soprattutto, divertente, l'Orienteering è un'attività sempre più praticata nelle scuole. Scopriamo di cosa si tratta e come organizzare a scuola una giornata educativa e originale all'aria aperta. Nel mese di maggio cade la Giornata Mondiale dell’Orienteering (World Orienteering Day).

A partire dal 2016, ogni anno l'11 maggio viene celebrata la Giornata Mondiale dell'Orienteering, o World Orienteering Day.

L’orienteering o corsa di orientamento è una disciplina sportiva che ha come obiettivo quello di completare, nel minor tempo possibile, un percorso con tappe obbligate (dette lanterne), scegliendo liberamente come muoversi tra una tappa e l’altra e orientandosi con il solo utilizzo di una bussola e di una mappa topografica con simbologia speciale

 

Orienteering a Scuola

Nato nei Paesi Scandinavi all’inizio del XX secolo e praticato anche in Italia a partire dal 1967, nella scuola l'Orienteering si propone come una pratica formativa attraverso la quale alunni e alunne imparano gradualmente a conoscere sé stessi, a confrontarsi con i propri limiti e le proprie potenzialità, abituandosi a valutare, scegliere e sperimentare gli effetti delle proprie scelte.

Per queste caratteristiche l’orienteering è riconosciuto come attività formativa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (con diverse circolari ministeriali tra cui quella del 12 novembre 1998) e nei Licei Sportivi fa parte delle materie obbligatorie per il Biennio

Grazie all’orienteering i ragazzi e le ragazze, infatti, hanno la possibilità di esercitare e stimolare il ragionamento creativo, valorizzare la motricità come elemento essenziale dello sviluppo della persona, sviluppare la collaborazione, la fiducia e la relazione con i pari e sviluppare attraverso il gioco una maggiore educazione ambientale e conoscenza del territorio.

  • A Scuola l'Orienteering viene adeguato al contesto. Generalmente la gara si svolge a gruppi e si va da attività di mini-Orienteering in aula o in palestra a percorsi articolati all'aperto, in un parco o nel quartiere.
  • La mappa viene consegnata solo al momento del via e ogni gruppo deve creare autonomamente l'itinerario più veloce per sé, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e delle proprie qualità individuali e collettive (che strade conosco meglio? ci sono ostacoli che ci rallentano o che diventano dei blocchi non superabili? in caso di difficoltà, ci sono elementi che ci aiutino ad orientarci (ad esempio cartelli, elementi naturali caratteristici?).
  • In più, durante la gara è infatti vietato l'uso di smartphone, tablet e dispositivi tecnologici in genere. 

 

Ecologico, completo e inclusivo

Ecologico  Che si tratti della più classica corsa di orientamento o di gare in mountain bike o con gli sci, la  natura è il campo di gara privilegiato . L’orienteering è infatti una disciplina sportiva che viene praticata all’aria aperta, favorendo la conoscenza del territorio dal punto di vista geografico ed ecologico. A scuola si possono sfruttare spazi interni (come l'aula o la palestra), ma cortili, parchi o aree naturali sono il luogo ideale per le classi della Scuola Secondaria.

Completo  L'orienteering coniuga la prestazione fisica con quella mentale: sono infatti necessarie ottime doti di concentrazione, capacità di interpretazione delle carte e del territorio, strategia e abilità di pianificazione per raggiungere ogni tappa nel modo più veloce possibile rispetto alle proprie capacità fisiche.
Certamente molto utile per dare concretezza ai concetti geografici e sviluppare obiettivi motori (come la percezione dello spazio e la coordinazione motoria), l’Orienteering è intrinsecamente interdisciplinare poiché rinforza le competenze analitiche e logico-deduttive fondamentali in tutte le discipline.

Inclusivo  Per completare un percorso di Orienteering non sono prioritarie le doti atletiche, ma occorre soprattutto progettare una strategia vincente, ragionare in modo dinamico e creativo, gestire le proprie risorse sia fisiche che mentali, decidere con sicurezza e lavorare in gruppo. L’attività permette così di dare spazio e centralità a stili cognitivi e capacità che sono comunemente meno valorizzate nell’attività didattica standard

 

Alla Secondaria di Primo Grado: ecco cosa fare 

1 ➲ GEOGRAFIA: RIPASSO ATTIVO Prima dell'attività organizzata con esperti esterni, affrontiamo o ripassiamo alcuni argomenti della Geografia del primo anno: Carte e mappe; Punti cardinali, longitudine e latitudine; Strumenti per orientarsi, in particolare la bussola.

Se anche sono argomenti già trattati e assodati, è utile un veloce ripasso, meglio se attivo. 

Qui un video e un test per capire qual è la situazione della classe e rispolverare le informazioni essenziali. 

 

 

 

2 ➲  EDUCAZIONE FISICA: TRE LEZIONI CON FOCUS SPECIFICO Prima dell'attività organizzata con esperti esterni, lavoriamo per tre lezioni in modo mirato su alcune competenze disciplinari: orientarsi nello spazio; superare ostacoli; gestire la competizione in termini psicofisici: tempi, sforzo, stress.
L'ideale sono esercitazioni e giochi in forma di gara a piccoli gruppi e squadre competitive, con classifiche e cartelloni, per preparare alla giornata effettiva.

 

3 ➲ ORGANIZZARE LA GIORNATA

  • La giornata prevede l'intervento di esperti esterni, per i quali si può contattare la FISO nazionale o del proprio territorio. 
  • Per l'attività, è necessario il certificato sportivo non agonistico, da richiedere alle famiglie (che spesso l'hanno già per altre attività e che possono richiederlo al pediatra per gli under14; se lo studente/studentessa è in possesso del certificato agonistico, va bene e copre già tutti gli usi. 

 


©Atlas 2024  Coordinamento: Silvia Gadda. Redazione: Giulia Baccanelli. Immagini: Rawpixel/istock