Approfondisci il giallo
Storie di delitti, indagini e detective: sono questi gli ingredienti che non possono mai mancare in un giallo. Da Hercule Poirot a James Bond, da Miss Marple al commissario Montalbano, nel corso del tempo il giallo - declinato in tutti i suoi numerosi sottogeneri - ha dato vita a figure iconiche, entrate a far parte dell'immaginario collettivo.
Che cos’è il giallo?
Se cerchiamo in una libreria inglese lo scaffale del “giallo”, è probabile che non lo troveremo: il primo mistero da risolvere del genere “giallo”, infatti, è proprio quello del suo nome. Il genere poliziesco in Italia venne chiamato anche “giallo”, dal colore della copertina della prima grande collana di narrativa poliziesca, i Gialli Mondadori, la cui pubblicazione iniziò nel 1929 e continua ancora oggi.
Comunque lo si voglia chiamare, i suoi ingredienti non cambiano: un misterioso delitto, un detective o una detective che deve risolverlo con razionalità e conoscenza dell’animo umano, e una soluzione che offre a chi legge il piacere di confrontare le proprie ipotesi con l’esito finale.
Quando il giallo si tinge di nero, nasce il noir: la fiducia nella razionalità cede il passo alle emozioni, spesso quelle più scure e ambigue, creando una zona grigia in cui il male, la violenza e il crimine avvolgono i luoghi, le azioni e i personaggi, tanto i criminali quanto gli investigatori.
Come nasce il genere giallo? E come si è evoluto nel tempo?
Le origini del genere
L’idea di una persona particolarmente dotata che si impegna per risolvere un mistero non è un’invenzione del mondo moderno. Tuttavia, fino all’Ottocento, l’attività di investigazione rappresenterà un aspetto accessorio di narrazioni con diverse strutture e finalità.
Proprio nel corso del XIX secolo si afferma in Europa la corrente di pensiero del Positivismo, che crede nella possibilità da parte dell’essere umano di spiegare ogni fenomeno attraverso la scienza e la ragione. Dall’applicazione di questa filosofia nell’ambito letterario nasce il genere poliziesco: la data di nascita si può stabilire con precisione nel 1841, quando Edgar Allan Poe pubblica I delitti della rue Morgue, una raccolta di tre racconti che hanno come protagonista l’investigatore Auguste Dupin. Da qui nascerà il giallo classico, “a enigma”, o “deduttivo”, che riscuoterà un grande successo e che fino alla metà del Novecento sarà il principale sottogenere del poliziesco.
Alla categoria degli investigatori che con il loro ingegno riescono a svelare il mistero e ricondurlo sotto il controllo della ragione appartengono tre tra i più famosi personaggi della letteratura di ogni tempo: Sherlock Holmes, Hercule Poirot e Miss Marple, il primo nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), gli altri due da quella di Agatha Christie (1890-1976).
Sherlock Holmes incarna perfettamente il modello del razionalismo positivista: è un esperto di ogni scienza criminologica, e grazie alla sua brillante capacità deduttiva e all’analisi delle prove a sua disposizione riesce sempre a dimostrare che ciò che pareva un mistero insolubile, a volte persino soprannaturale è in realtà del tutto comprensibile e opera della malvagità umana.
Anche Hercule Poirot ha straordinarie doti di intelligenza e deduzione. Se Holmes è caratterizzato da un’aria indecifrabile e vagamente maledetta, Poirot ci appare invece come un personaggio elegante, raffinato ed estremamente metodico anche nella risoluzione dei suoi casi: dopo aver interrogato testimoni e indiziati, e raccolto indizi e prove, li ricollega attraverso il ragionamento fino ad arrivare alla soluzione.
Nel 1931 prende vita dalla penna del belga Georges Simenon (1903-1989) un altro investigatore destinato a risolvere delitti per oltre quarant’anni: il commissario Maigret. Più dei suoi colleghi, Maigret è un individuo con una storia alle spalle, psicologicamente costruito, con una spiccata sensibilità che lo rende empatico e pronto a comprendere ragioni e sentimenti degli esseri umani che incontra sul suo cammino.
Sulla scia del giallo classico, degni di rilievo sono oggi i romanzi della scrittrice francese Fred Vargas (1957), che ha dato vita al commissario Jean-Baptiste Adamsberg. La sua eccezionalità differisce da quella dei suoi illustri predecessori per l’intuizione improvvisa che tanta parte ha nella risoluzione dei suoi casi.
Dal giallo deduttivo al noir
A partire dai primi decenni del Novecento le certezze positivistiche vengono meno, e con esse la convinzione che con la ragione si possa risolvere qualsiasi problema: il giallo deduttivo comincia a mostrare segni di debolezza, e scrittrici e scrittori cercano idee alternative, che innovino il genere e siano espressione dell’inquietudine dell’essere umano moderno. Nascono così una serie di sottogeneri nei quali il mito dell’eroe razionale, che tiene la realtà sotto controllo, tende a decadere.
Gli investigatori diventano personaggi problematici, infelici, a volte quasi criminali essi stessi: si afferma il genere dell’hard boiled, espressione che in inglese significa “duro, incallito”.
Simile all’hard boiled, ma ancora più cupo nelle ambientazioni e pessimista nei risultati è il noir ('nero', in francese), affermatosi nella seconda metà del Novecento: come nell’hard boiled, il protagonista è un antieroe, talvolta coinvolto nel reato stesso sul quale decide di investigare, spesso un perdente immerso in una realtà violenta e criminale; non sempre riesce a risolvere il caso, e può anche uscire sconfitto dalle prove a cui è sottoposto. Talvolta, la risoluzione del delitto ha un valore secondario e l’attenzione è concentrata sulla descrizione degli ambienti e la rappresentazione di una società priva di valori, nella quale è impossibile avere la meglio.
L’autore più rappresentativo dell’hard boiled è lo statunitense Raymond Chandler (1888-1959), il padre dell’investigatore Philip Marlowe, che si muove ai limiti della legalità nella Los Angeles degli anni Trenta, ma riesce sempre, anche se con metodi poco ortodossi, a fare giustizia.
Tra i più grandi scrittori viventi del genere c’è lo statunitense James Ellroy (1948), il cui stretto rapporto con il lato oscuro della società americana si è espresso nella cosiddetta “tetralogia di Los Angeles”, composta da quattro romanzi ambientati nella metropoli americana, e nella “trilogia americana”, dedicata alle ombre della politica nazionale. La vita stessa di Ellroy è stata di ispirazione per le sue opere: la madre fu vittima di un omicidio rimasto irrisolto quando lui era bambino; l’autore si trovò inoltre ad abitare vicino al luogo nel quale era stata uccisa nel 1947 la Dalia nera, una donna il cui assassino rimase impunito e la cui storia ha ispirato proprio il primo libro della tetralogia.
Il giallo in Italia
In Italia il giallo si afferma a partire dagli anni Trenta del Novecento.
Una proposta singolare in seno al genere fu quella di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda (1893-1973), una storia in cui l’autore sovverte i canoni del giallo tradizionale per proporre un delitto che resterà alla fine irrisolto, a simboleggiare la complessità e l’intrico del reale, che in nessun modo possono essere sciolti.
Classici del noir sono, invece, i romanzi di Giorgio Scerbanenco (1911-1969), ambientati nella Milano degli anni Sessanta, in un ambiente degradato e cupo, in cui la corruzione e la violenza dilagano sia tra i criminali che tra i tutori dell’ordine. Il suo personaggio più famoso, protagonista di un ciclo di romanzi, è Duca Lamberti, un ex medico radiato dall’ordine e condannato a tre anni di carcere.
Agli anni Novanta del Novecento risalgono invece i primi romanzi che Andrea Camilleri (1925-2019) dedica al Commissario Salvo Montalbano: La forma dell’acqua (1994), Il cane di terracotta (1996) e Il ladro di merendine (1996) inaugurano una fortunata serie che verrà trasposta in televisione con grande successo. Le vicende di Montalbano sono ambientate in Sicilia, nell’immaginaria cittadina di Vigata, e devono il loro fascino alla sapiente caratterizzazione del protagonista e dei personaggi secondari, all’ambientazione suggestiva e al linguaggio utilizzato, un’originale sintesi di italiano e dialetto siciliano.
Quali sono le caratteristiche del genere giallo?
Abbiamo visto come nel suo percorso evolutivo il termine «giallo» si sia di volta in volta caricato di sfumature differenti, dando origine a diversi sottogeneri. A quelli già presentati si aggiungono la spy story, che ha avuto la sua massima espressione con i romanzi dell’inglese Ian Fleming (1908-1964), inventore dell’agente segreto James Bond, e il thriller, un genere in cui il mistero legato alla soluzione del delitto passa in secondo piano per privilegiare invece suspense, trama avvincente e ritmo sostenuto.
Al di là delle sue diverse declinazioni, tuttavia, alla base del giallo c’è il piacere di capire come si è svolto un fatto avvolto dal mistero. Secondo il critico Giuseppe Petronio, un giallo è il racconto di un delitto e delle indagini che qualcuno compie per risolvere il caso, fino alla sua risoluzione. La soddisfazione provata da chi risolve il caso è condivisa dal pubblico, che ha accompagnato l’investigatore lungo tutta l’indagine e ha messo alla prova la propria logica insieme a lui o a lei.
È quindi chiaro che quello poliziesco è un genere destinato a suscitare emozioni e coinvolgere chi legge, offrendo un intrattenimento che vale solo per il tempo della storia: una volta scoperto il colpevole, è molto difficile che venga voglia di rileggere il libro o di rivedere il film, perché viene meno la curiosità, già soddisfatta.
Le caratteristiche principali del giallo valgono – con piccole variazioni – anche per i numerosi sottogeneri che da questo sono nati, hard boiled, noir, spy story o thriller che siano.
- L’ambientazione storica e geografica è rigorosamente realistica: il giallo è il genere del possibile, del reale, basato su un approccio razionale e quindi estraneo ad alcuna suggestione fantastica.
- I personaggi sono verosimili, anche se a volte sembrano acquisire tratti eccezionali. Il personaggio principale è generalmente un detective dotato di un acume fuori dal comune. Spesso può essere affiancato da un aiutante, come il dottor Watson nei romanzi di Sherlock Holmes, che costituisce il suo contraltare nei ragionamenti e generalmente ha caratteristiche più ordinarie. Completano il sistema dei personaggi i sospettati e le sospettate e la vittima, di cui si forniscono descrizioni e caratterizzazioni molto puntuali, finalizzate alla costruzione della trama.
- La struttura narrativa è tradizionale: si parte da una rottura dell’equilibrio, il crimine, per arrivare alla Spannung, il momento in cui tradizionalmente chi investiga riunisce gli indiziati e le indiziate per svelare la propria ricostruzione dei fatti, e infine allo scioglimento: in un giallo classico, è necessaria la ricostruzione dell’equilibrio, con la scoperta di chi è colpevole e il trionfo della verità.
- L’intreccio e la fabula non coincidono: di norma il giallo inizia con la fine, cioè con il delitto, e tutta la vicenda mira a ricostruire ciò che è successo in precedenza, con un ampio uso di flashback e il frequente ricorso a voci narranti di secondo grado.
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Durata dell'attività: 10 minuti
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