L’arte nell’Età repubblicana. La lezione digitale

A partire dal V secolo a.C. la città di Roma incrementò progressivamente la propria importanza e influenza territoriale, passando da piccola città-stato di pastori e agricoltori a capitale di uno dei maggiori Imperi della storia. Fondamentale tappa in questo percorso fu il passaggio dall’originaria forma di governo monarchica a una gestione oligarchica di tipo repubblicano: in questa fase, il potere passò nelle mani di un ristretto numero di famiglie di estrazione aristocratica, i patrizi, che lo esercitano attraverso istituzioni quali l’assemblea di cittadini (comizio), i magistrati e il Senato. In ambito artistico, l’afflusso nell’Urbe di opere dei popoli vinti stimolò nuovi interessi espressivi e nell’arco dei cinque secoli repubblicani il linguaggio dell’arte mutò più volte.

 

Chiarirsi le idee. Nel segno dell'eclettismo

Durante l’Età Repubblicana, sul piano culturale e artistico, si avviò il lento sviluppo di forme autonome, anche se di fatto l’arte rimase un ambito subalterno nella società romana, impegnata ad affermarsi politicamente e con un orientamento pratico più che speculativo o espressivo. Lo stile romano si orientò verso l’eclettismo stilistico, poiché notevole fu l’afflusso di opere di diversa matrice culturale, soprattutto etrusche e greche.
Il linguaggio dell’arte mutò più volte nel corso dei cinque secoli repubblicani: dapprima nel solco dell’Arcaismo, con la conquista dei territori greci in Italia meridionale l’arte assorbì il linguaggio classico ellenico, diffondendone il raffinato gusto neoattico, stimolato dalla copia dei modelli originali. Solo verso la fine del II secolo a.C. gli artisti romani arrivano ad attuare una sintesi autonoma dei diversi linguaggi.

 

Fai il punto sull'arte nell'Età repubblicana con la presentazione multimediale. 
A che punto sei? Mettiti alla prova con il test interattivo.   Durata del test: 10 minuti
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Dentro l'opera. L'Ara di Domizio Enobarbo

L’Ara di Domizio Enobarbo (113 a.C. circa) è uno degli esempi più emblematici dell’eclettismo della scultura romana nell’Età Repubblicana. Si tratta del più antico rilievo storico romano giunto fino a noi. Considerate le dimensioni, è probabile che non si trattasse veramente di un’ara, ma di un grande basamento per gruppi di statue. Il monumento presentava quattro fregi su quattro lati, diversi tra loro nello stile e nell’iconografia, cioè nella scelta dei temi: su tre lati dell’ara correva un fregio con soggetto greco del Corteo nuziale di Poseidone e della ninfa Anfitrìte; il lato restante presentava invece la cerimonia del lustrum censorio, cioè la cerimonia di purificazione con la quale si chiudevano le operazioni di censimento. Vari elementi stilistici evidenziano il rapporto con la cultura greca, sia classica che ellenistica, ma l’opera manifesta la concezione narrativa e didascalica della tradizione romana-italica.
 
Guarda il video con l'analisi dell'opera, esplora l'Ara di Domizio Enobarbo con l'immagine 360°, poi mettiti alla prova con il test interattivo.
 Durata dell'attività: 20 minuti
 
 
 

Un passo in più. La ritrattistica romana

Accanto al rilievo storico, il ritratto rappresenta il genere artistico che meglio esprime la specificità culturale di Roma, e che trova straordinaria diffusione a partire dall'Età repubblicana.
Le sue origini vanno ricercate in ambito privato, nel culto degli antenati e nei riti funerari e, in ambito ufficiale, nelle pratiche onorarie volte alla celebrazione di uomini illustri della città.
A Roma, il  genere del ritratto è piena espressione dell'ambiente patrizio e senatoriale, in grado di esprimere in modo diretto e con sobria severità i princìpi su cui la nobiltà romana andava fondando l'identità del nuovo Stato. Con il ritratto veniva dichiarato il ruolo dell'individuo nel contesto della Repubblica, portatore di valori morali e di ideali civili da trasmettere ai posteri con intento pedagogico. 
Nella produzione ritrattistica romana è possibile individuare alcune tipologie ricorrenti:
  • il genere del busto-ritratto, limitato alla raffigurazione della testa e del collo, che si mostra come tipo originale della produzione romana; si tratta tuttavia di un genere debitore tanto dei modelli dell'ellenismo, quanto della produzione italica, rielaborati e assimilati in un linguaggio del tutto peculiare;
  • la figura togata e quella loricata (figura solenne con lorica, la corazza istoriata);
  • il tipo eroico, in cui una testa-ritratto è collocata su un corpo idealizzato di tipo classico;
  • la statua equestre, genere che affonda le proprie radici nel mondo antico.
 
Attività guidata
Per ciascuna tipologia di ritratto elencata sopra rintracciane un esempio nella scultura romana; per farlo puoi partire dalle immagini presenti nel tuo libro di testo o effettuare una libera ricerca in Internet. Una volta individuate le immagini, realizza uno slideshow presentandone i caratteri stilistici principali.
 Durata dell'attività: 40 minuti
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