Il Cubismo. La lezione digitale
Il Cubismo rappresenta il momento storico e artistico in cui la frattura con il passato diventa irreversibile e netta.
Già dalla metà dell'Ottocento il susseguirsi di scoperte scientifiche e nuove elaborazioni filosofiche stavano provocando mutamenti nel mondo delle arti figurative, ma è con la comparsa delle prime opere di Braque e Picasso che la perdita dei parametri assoluti, come spazio e tempo, trova espressione compiuta all'interno del mondo dell'arte. La relatività e la soggettività delle esperienze e del sapere aveva trovato nuovi e consapevoli interpreti.
La nascita del movimento cubista è però individuata comunemente nel 1907, quando Pablo Picasso realizza Les demoiselles d'Avignon, l'opera che per prima rappresenta lo stile e i concetti del Cubismo, e inaugura il fortunato sodalizio tra Picasso e Braque. I due, trasferitisi a Parigi, attirati da un clima fervido e artisticamente fecondo, mettono a punto un nuovo modo di concepire la pittura. Ripartendo dall'eredità e dalle suggestioni di Cézanne, Picasso, Braque e, dal 1909, molti altri artisti, pongono termine alla tradizione impressionista, inaugurando una nuova visione. Non più imitazione della natura, la pittura cubista punta a moltiplicare i punti di vista, a scomporre e deformare il soggetto e a integrare, nella rappresentazione, la terza dimensione dello spazio e la quarta dimensione, il tempo, in linea con la concezione soggettivistica emergente, ben rappresentata dalle teorie del filosofo francese Henri Bergson.
Dentro l'opera. Pablo Picasso, Le demoiselles d'Avignon
Pablo Picasso nel 1907 realizzò Les demoiselles d'Avignon, un dipinto non ancora prettamente cubista, ma che anticipa gli stilemi del movimento e che prende spunti dall'arte primitiva africana.
Il nodo dell'opera è l'incrocio della tradizione pittorica del nudo femminile, spesso arricchito da richiami mitologici, con il tema prosaico del bordello. Cinque ragazze nude, appaiono sfigurate da lineamenti asimmetrici, tagliati, netti. I piani prospettici sono incastrati l'uno nell'altro, e nello stile utilizzato dall'artista per delineare i volti e i corpi femminili, è possibile osservare rimandi all'arte egizia e alle maschere africane.
L'opera è permeata da un desiderio di semplificazione che emerge nella riduzione dei colori e nella sintesi delle figure delle ragazze, disposte quasi in una sfilata dinanzi ai clienti. Questi ultimi, grazie alla sperimentazione di picasso, sono proprio gli spettatori del quadro, inseriti in uno spazio a quattro dimensioni che include il tempo e il nostro sguardo.