Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il tema è più che mai attuale: i fatti di cronaca scuotono le coscienze e suscitano la pubblica indignazione, ma la violenza di genere è un fenomeno strutturale della società contemporanea. Dal Novecento a oggi grandi passi in avanti sono stati fatti nell'ambito della parità di genere, tuttavia i dati mostrano che i femminicidi sono una cruda realtà che in Italia stenta a modificarsi. E tra i generi una concreta equità è tutta da raggiungere.

opera d'arte astratta con il titolo "Dalla violenza contro le donne alla parità di genere". Agenda 2023, obiettivo 5
 
 
Femminicidio: capire le parole che usiamo
In questi giorni si sente utilizzare spesso il termine femminicidio, ma non tutti siamo consapevoli del significato del termine, chiaro e tragico come l'atto che descrive. 
Se l'omicidio è l'assassinio di una persona (maschio o femmina che sia), il termine femminicidio (in lingua italiana anche nelle sue variati femmicidio o femicidio) indica "l'uccisione di una donna, quando il fatto di essere donna costituisce l’elemento scatenante dell’azione criminosa" (Zingarelli 2023). Donne uccise proprio in quanto donne, e in particolare in quanto considerate proprietà di qualcuno, partner, ex partner, padri. 
 
Approfondisci online il significato e la storia del termine, quindi rispondi sinteticamente alle seguenti domande:
1. Da dove viene il termine "femminicidio"?
2. Quando è stato introdotto nella lingua italiana?
3. Nell'ambito della criminologia accademica e dei documenti delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, il femminicidio è presentato come la manifestazione più estrema della violenza contro le donne. In che senso?
Per approfondire e verificare i risultati delle tue ricerche, ascolta "Perché usiamo la parola femminicidio", una puntata del Podcast Amare Parole della linguista Vera Gheno.
 
 
Un fenomeno strutturale: scegliere le fonti, leggere i dati

Dall'inizio del 2023 ad oggi le donne vittime di femminicidio in Italia sono state 106. Se si considera il totale degli omicidi, i femminicidi riconosciuti tali rappresentano il 36%, dato che sale al 65,6% se si restringe il campo ai reati maturati in un contesto familiare o affettivo (fonte: report settimanale del Ministero dell'Interno aggiornato al 19 novembre 2023).

Fatti drammatici che suscitano una grande attenzione mediatica, ma che rappresentano il culmine estremo e più tragico di un fenomeno  ampio e complesso: i dati Istat riportano infatti che, nella fascia d'età 16-70, una donna su tre dichiara di aver subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Ogni anno vengono presentate oltre 90 mila denunce legate alla violenza di genere, che tratteggiano il quadro di un fenomeno multidimensionale: accanto alla violenza fisica, infatti, sussistono altri tipi di violenza di genere, che pur non agendo sul piano fisico sono altrettanto lesivi della salute e del benessere della persona; è il caso della violenza psicologica ed economica, espressione che sta a indicare tutti quei comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia, di cui spesso ancora oggi le donne sono vittima. 

 
Il percorso verso l'equità di genere
Nel Novecento grandi passi avanti sono stati fatti nell'ambito della parità di genere e dell'emancipazione femminile, tuttavia i dati sulla violenza di genere dimostrano che ad oggi persistono disparità ancora molto forti. Negli ultimi decenni, inoltre, il progressivo aprirsi della famiglia tradizionale verso nuovi modelli e la ricerca, da parte delle donne, di una diversa conciliazione tra sfera familiare e professionale hanno portato con sé nuove questioni. Se in Italia la società rigidamente patriarcale è ormai venuta meno, resta tuttavia da raggiungere una vera equità di genere.
Non mancano, da parte delle istituzioni nazionali e sovranazionali, sforzi in questo senso: l'uguaglianza di genere e l'emancipazione femminile sono ad esempio temi centrali dell'Obiettivo 5 dell'Agenda 2030, programma d'azione per lo sviluppo sostenibile sottoscritto nel 2015 dai 193 Paesi membri dell'ONU.
 

Una storia di violenza: Luna di miele di Serena Dandini

«O mia o di nessun altro!»
Serena Dandini, Ferite a morte, Rizzoli, Milano 2014

 

La possessività violenta, spesso giustificata come gelosia, è uno dei tanti comportamenti dei quali le donne sono vittima in contesti familiari; questa forma di violenza nasce dall'idea, perpetuata nel tempo dalla società patriarcale, di donna come proprietà e porta alla negazione della libertà personale della donna.

La possessività, che sfocia poi in episodi di violenza verbale e fisica, è il tema centrale del brano Luna di miele, tratto dall'opera Ferite a morte di Serena Dandini, nella quale l'autrice immagina di poter dar voce alle vittime di femminicidio.

Leggi il brano Luna di miele e svolgi le attività proposte, a cura di Enrico Galiano e tratti dall'antologia Tutti i sogni del mondo (Atlas, 2023).
 

©Atlas 2024 Materiali e attività a cura di S. Gadda e G. Baccanelli. Immagini: ©Atlas/Silvia Gadda