Espressionismo astratto e Arte Informale. La lezione digitale
L’Arte Informale è caratterizzata dal rifiuto della forma sia figurativa che astratta e dalla concezione dell’opera come spazio concreto dell’azione dell’artista. Questa tendenza, negli Stati Uniti, prende il nome di Espressionismo astratto, mentre in Europa si parla di Informale.
Chiarirsi le idee. Non-forma, gesto e materia
L’esperienza della Seconda Guerra Mondiale segna la crisi della razionalità moderna: dopo tale tragedia non è più possibile progettare una società su modelli utopici né progettare un’opera su moduli formali stabiliti. In arte prevale l’Informale, caratterizzato dal rifiuto della forma sia figurativa sia astratta e dallo spostamento dell’attenzione dal dipinto come spazio di rappresentazione all’opera come spazio vitale d’azione per l’artista.
Negli Stati Uniti si parla di Espressionismo astratto, una corrente artistica all’interno della quale emergono due tendenze principali, accomunate dalle grandi dimensioni delle opere:
- l’Action Painting, in cui tecniche innovative e fortemente gestuali come il dripping o la pittura all over danno forma alle pulsioni dell’artista; i principali rappresentanti sono Jackson Pollock e Willem de Kooning;
- il Color Field Painting, caratterizzati da campiture uniformi di colore che trasformano l’opera in un “oggetto da meditare”; il maggiore esponente è Mark Rothko.
In Europa l’Informale prende due direzioni diverse:
- quella del segno-gesto
- quella della materia, fatta di oggetti comuni, scarti, colore a olio denso; tra i maggiori rappresentanti dell’Informale materico ci sono Jean Fautrier e Jean Dubuffet.
Alla sperimentazione materica è rivolto anche il lavoro di Alberto Burri, che rivoluziona il sistema di rappresentazione tradizionale.
Una grande attenzione agli effetti che muovono la superficie del quadro caratterizza le opere di Lucio Fontana.
In Inghilterra emerge la figura di Francis Bacon, che nelle sue opere ribalta i contenuti della pittura sacra e rappresenta corpi umani deformati e degradati.
La scultura abbandona i materiali aulici e i toni celebrativi: Henry Moore rinnova i temi tradizionali attraverso opere di grandi dimensioni, in dialogo con l’ambiente circostante, in cui la materia sembra lavorata dalla natura e lo spazio vuoto diventa parte integrante dell’opera; Alexander Calder, invece, con i suoi Mobiles, strutture metalliche mobili ancorate al soffitto, stravolge il tradizionale concetto di scultura e il suo secolare rapporto con lo spazio.