L’Impressionismo. La lezione digitale
L’Impressionismo è un movimento artistico sorto in Francia a metà del XIX secolo, che ha rivoluzionato il modo di rappresentare la realtà. Concentrati sulla ricerca dell’effetto immediato della luce sulla natura, gli Impressionisti sfidavano le convenzioni artistiche dell’epoca, abbandonando la riproduzione dei dettagli precisi per catturare istantanee visive e atmosfere attraverso pennellate veloci e colori luminosi. Artisti come Monet, Renoir e Degas hanno contribuito a definire questo stile, influenzando profondamente l’evoluzione dell'arte moderna.
Chiarirsi le idee. La luce del momento
Sulla scorta delle nuove teorie scientifiche sul colore e sulla fotografia, a metà del XIX secolo in Francia si diffuse un movimento artistico che mise al centro della propria ricerca la trasposizione pittorica della percezione visiva. Questo movimento prese il nome di Impressionismo, termine che trova origine nell’opera di Monet Impressione, sole nascente, inizialmente utilizzato dalla critica in senso dispregiativo per sottolineare la superficialità e l’approssimazione della pittura impressionista in contrasto con la tradizione pittorica precedente, caratterizzata da grande aderenza al vero e cura del dettaglio. Gli artisti, come Monet, Renoir e Degas, osservavano la realtà cercando di registrare l’impressione istantanea che l’occhio riceve in un determinato momento. Molti degli Impressionisti principalmente en plein air per cogliere le variazioni di luce e l’indeterminatezza dei colori.
Protagonisti di questa corrente artistica sono:
- Édouard Manet, che con la sua opera provocatoria e innovativa crea le premesse necessarie alla nascita dell’Impressionismo;
- Edgar Degas, che rappresenta la linea realistica dell’Impressionismo;
- Claude Monet, che porta alle estreme conseguenze la ricerca sugli effetti illuministici, coloristici e atmosferici, dedicandosi anche a pitture in serie che raffigurano un medesimo soggetto in stagioni e ore del giorno diverse;
- Pierre-Auguste Renoir, che nelle sue tele rappresenta la gioiosa vitalità del mondo del suo tempo;
- Camille Pissarro, che si distingue per la sua predilezione per i soggetti campestri;
- Alfred Sisley, che accosta alla pennellata impressionista strutture compositive più tradizionali.
Dentro l’opera. Il bar delle Folies-Bergère di Manet
Il bar delle Folies-Bergère è l’ultimo lavoro importante di Édouard Manet. Realizzata tra il 1881 e il 1882, quest’opera combina tecniche innovative e temi moderni. Il dipinto raffigura una cameriera dietro al bancone di un bar in uno dei locali più alla moda di Parigi, offrendo uno sguardo penetrante sulla società e la cultura urbana dell’epoca. La composizione è notevole per la sua complessità visiva e la rappresentazione dei riflessi e delle luci, che creano un gioco di rispecchiamenti e sovrapposizioni prospettiche. Offrendo molteplici punti di vista (quello dello spettatore-avventore del bar, ma anche quello della cameriera riflesso nello specchio) l’opera suscita interrogativi sulla realtà e la percezione.
Dentro l'opera. L'assenzio di Degas
L'assenzio di Edgar Degas, dipinto nel 1876, è un esempio emblematico di fusione tra realismo e spirito impressionista. Il dipinto ritrae due avventori di un caffè parigino, una prostituta e un clochard, colti in un momento di estrema solitudine. L’opera è caratterizzata da un taglio inconsueto e da una prospettiva audace che cattura con grande realismo l’atmosfera decadente e malinconica della Parigi bohémienne. La scena, tuttavia, non è dipinta dal vivo e il quadro è frutto di una grande riflessione formale per dare all’impianto compositivo uno sbilanciamento che contribuisce alla sensazione di isolamento delle due figure.