Malattie rare e cellule staminali. La lezione digitale

La Giornata mondiale delle malattie rare è stata istituita nel 2008 e si celebra il 29 febbraio, un giorno "raro", presente solo negli anni bisestili, o il 28 febbraio negli altri anni. Questa ricorrenza rappresenta un'importante occasione per sensibilizzare il pubblico sulle malattie rare e sulle sfide che i pazienti e le loro famiglie affrontano quotidianamente. L'obiettivo è aumentare la consapevolezza e promuovere la ricerca e l'accesso alle cure per oltre 300 milioni di persone affette da malattie rare in tutto il mondo. Materiali in abbinamento al nuovo corso Atlas di Biologia Focus Vita.

Malattie rare: cosa sono?

Le malattie rare sono quelle patologie che colpiscono una piccola percentuale della popolazione. Non esiste una definizione univoca a livello globale, ma in Europa una malattia è considerata rara quando colpisce meno di 1 persona su 2.000. Esse rappresentano una sfida significativa per la ricerca medica e la società. Con oltre 6.000 malattie rare identificate, come ad esempio l'emofilia, l'epilessia, le malattie epatiche autoimmuni e la sindrome di Dravet, i e le pazienti spesso affrontano diagnosi tardive a causa della loro complessità, mancanza di trattamenti efficaci e un elevato carico assistenziale. La Giornata mondiale delle malattie rare mira a sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo a queste difficili condizioni, promuovendo la ricerca e il supporto per i e le pazienti e le loro famiglie. La ricerca ha fatto progressi significativi, ma la prevenzione e il trattamento di queste malattie rimangono una sfida aperta a causa del numero ridotto di casi e della loro complessità. 
Per aumentare l'efficacia del contrasto alle malattie rare l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha adottato una risoluzione nel 2009, invitando gli Stati membri a sviluppare piani d'azione nazionali per affrontare queste patologie. Diverse fondazioni ed enti si dedicano alla ricerca sulle malattie rare, tra cui la National Organization for Rare Disorders (NORD) negli Stati Uniti e l'European Organisation for Rare Diseases (EURORDIS) in Europa.
 

Le cellule staminali, innovazione e dibattito

Una delle strade percorse dalla ricerca medica per il trattamento di queste malattie rare è l'uso delle cellule staminali: nell'affrontate malattie rare neurodegenerative, ad esempio, vengono utilizzate queste cellule per sostituire quelle danneggiate nel midollo spinale o nell'encefalo, come nei casi dell'atrofia muscolare spinale o della Malattia di Huntington.

Ma cosa sono le cellule staminali?

Le cellule staminali sono cellule non specializzate presenti nel corpo umano che hanno la capacità unica di trasformarsi in diverse tipologie di cellule specializzate. Questa capacità le rende essenziali per il processo di sviluppo e rigenerazione del tessuto corporeo. Le cellule staminali sono presenti negli embrioni in via di sviluppo e in vari tessuti del corpo, come il midollo osseo e il tessuto adiposo.

La trasformazione delle cellule staminali in cellule specializzate avviene tramite un processo chiamato differenziazione. La cellula viene indirizzata nella trasformazione attraverso segnali chimici che influenzano il loro sviluppo. Sono le cellule staminali embrionali ad avere la maggiore capacità di differenziarsi, mentre le cellule staminali adulte hanno una capacità più limitata, ma possono comunque svolgere un ruolo importante nella riparazione dei tessuti danneggiati.

Inoltre, le cellule staminali possono anche auto-rinnovarsi, cioè possono fare copie identiche di se stesse attraverso un processo di divisione cellulare chiamato mitosi. Questa capacità di auto-rinnovamento è cruciale per mantenere una popolazione di cellule staminali nel corpo nel corso della vita.

 
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Cellule staminali e malattie: quali prospettive?

Le cellule staminali ricevono una grande attenzione da parte della medicina rigenerativa, che mira a sostituire cellule, tessuti o organi danneggiati dalle malattie. La ricerca per lo sviluppo della tecnologia medica che impiega le cellule staminali con l'obiettivo di rigenerare tessuti cellulari, è spesso accompagnata da un intenso dibattito circa le questioni etiche legate all'uso di cellule staminali embrionali e alle sfide tecniche e scientifiche della ricerca. Nonostante le opinioni contrastanti, le opportunità offerte da questo tipo di cellule rivestono un'enorme importanza nel campo della ricerca medica, offrendo speranza per il trattamento di malattie attualmente incurabili. Ad esempio, le cellule staminali del sangue sono impiegate nel trattamento di leucemie, linfomi e alcune rare malattie ereditarie.
 
➲ Approfondisci e mettiti alla prova. Leggi la scheda sulle cellule staminali e svolgi le attività proposte.
  • Svolgi una ricerca sulle principali malattie che vengono affrontate con l'uso delle cellule staminali.
  • Scrivi un breve testo sui vantaggi e sulle problematiche dell'utilizzo in medicina delle cellule staminali: indica quali malattie potrebbero beneficiarne e quali sono gli aspetti critici dell'utilizzo di queste cellule.
 
 
 

©Atlas 2024 Materiali a cura di Laura Fabris, docente e coautrice del corso Terra Focus Vita (Biologia, Atlas 2024). Coordinamento: S. Gadda. Redazione e attività operative: G. Baccanelli. Immagini: canva.com; archivio Atlas