La “maniera moderna” a Venezia. La lezione digitale
Già forte di una propria identità politica e culturale di carattere cosmopolita, nel corso del Cinquecento Venezia saprà contendere a Roma il ruolo di polo culturale capace di attrarre i migliori talenti artistici della penisola, soprattutto dopo il Sacco di Roma del 1527. In questo contesto, vivacizzato da una committenza colta, emergono le figure di Giorgione e Tiziano.
Il pieno sviluppo della stagione rinascimentale, ovvero della “maniera moderna” secondo Vasari, coincise a Venezia con la pittura di Giorgione e di Tiziano.
Si precisano con loro alcuni caratteri propri della pittura veneziana: il tema dell’unità tra l’uomo e la natura è reso mediante la tecnica della pittura tonale, che sfrutta le successive velature del colore a olio per fondere le figure con lo sfondo e sfumare i passaggi tra luce e ombra. Al colore e non più al disegno si affidano la costruzione dei volumi e la definizione dello spazio.
Dentro l'opera. La Pala di Castelfranco di Giorgione.
La Pala di Castelfranco è un dipinto a olio su tavola realizzato intorno al 1503-1504 circa e conservato nella cattedrale di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Il dipinto rappresenta la Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Nicasio (o Liberale) e Francesco. La scena è ambientata in un paesaggio idillico, con una serie di colline in lontananza. Domina un'atmosfera di serenità e armonia, accentuata dall'uso di colori tenui e da una luce dorata che illumina la scena.
Il dipinto rappresenta la Vergine Maria che, circondata da angeli e santi, viene assunta in cielo. La composizione è caratterizzata da un forte senso di dinamicità e di movimento, accentuato dall'uso di colori vivaci e da un'illuminazione che sembra provenire da una sorgente esterna.
Sia Giorgione che Tiziano hanno dipinto donne distese: la Venere dormiente, la Venere di Urbino, la Danae. Questa seducente iconografia sarà ripresa nei secoli e in diversi contesti culturali e artistici da vari pittori, come Diego Velázquez nella Venere allo specchio (1647-1651, National Gallery a Londra), Francisco Goya nella Maja desnuda (1795-1800, Museo del Prado a Madrid), Alexandre Cabanel nella Nascita di Venere (1863, Museo d’Orsay a Parigi).
- Per ognuna delle opere citate redigi una breve scheda in cui venga descritta la rappresentazione del soggetto, con riferimento alla composizione, agli oggetti raffigurati, allo spazio in cui si colloca la scena. Individua e annota eventuali similitudini e differenze fra le diverse interpretazioni del tema iconografico.