Il Rinascimento a Padova. La lezione digitale
Padova, città che fin dal Duecento era sede di una delle università più prestigiose d’Europa, è anche il primo centro del Nord Italia ad aprirsi all’Umanesimo e alle novità artistiche del Rinascimento. Presso la bottega padovana di Francesco Squarcione si forma Andrea Mantegna.
Dentro l'opera. La Camera degli Sposi di Andrea Mantegna.
La Camera degli sposi è un affresco di Andrea Mantegna, situato nel castello di San Giorgio a Mantova. Rappresenta uno dei capolavori della pittura rinascimentale italiana ed è composta da un ciclo di dipinti che illustrano la vita di Ludovico Gonzaga, signore di Mantova, e della sua famiglia. Una delle parti più celebri è il soffitto, in cui Mantegna ha creato un'illusione di spazio tridimensionale, dipingendo una serie di figure in prospettiva, che sembrano interagire con lo spettatore.
Il Cristo morto è una delle opere più note e apprezzate di Mantegna. Dipinta tra il 1483 e il 1485, e oggi conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, rappresenta il massimo della sperimentazione sui corpi visti di scorcio al quale il pittore giungerà nel corso della propria produzione artistica.
Un regista, un critico d’arte, due pittori: Pier Paolo Pasolini, Roberto Longhi, Andrea Mantegna, Orazio Borgianni.
Cominciamo da Pasolini e dal suo film Mamma Roma del 1962. Nella parte finale del film, alla scena 50 della sceneggiatura si legge: “Cella di segregazione – Interno. Giorno. Ettore è immobile, sopra il tavolaccio, stretto dalle inutili cinghie. Non si muove, non parla, non respira. La luce del sole ha invaso l’orribile cella.” Lo sventurato figlio della protagonista (la prostituta Mamma Roma, interpretata da Anna Magnani) muore così, e la macchina da presa inquadra la scena dalla parte dei piedi con uno scorcio prospettico di forte intensità nel quale si è vista la citazione di un’opera pittorica.
Veniamo a Roberto Longhi (1890-1970), critico e storico dell’arte di cui Pasolini fu studente all’Università di Bologna, estimatore della pittura di Orazio Borgianni (1578-1616) per il quale dichiarò una personale predilezione. Borgianni intorno al 1615 dipinse in due versioni il Compianto sul Cristo morto, caratterizzate dall’ardito scorcio prospettico che aveva fatto la sua prima apparizione nel 1483 con il celebre Cristo di scurto di Andrea Mantegna. A quale dipinto si ispirò Pasolini?
- Organizza una ricerca sulla citazione pittorica contenuta nelle riprese finali di Mamma Roma e proponila all’attenzione della classe mediante una presentazione multimediale che integri fonti iconografiche (fotogrammi dell’opera cinematografica, riproduzioni fotografiche di opere pittoriche) e contenuti testuali.