Gli studi sull’architettura e sulla città. La lezione digitale

L’architettura del Quattrocento rinnova il proprio linguaggio mettendosi al servizio della grande committenza borghese e signorile. La figura dell’architetto assume i caratteri dell’intellettuale che progetta gli edifici in base a principi razionali, affidando ad altri la conduzione del cantiere e la realizzazione. Esemplare in tal senso è l’opera teorica e progettuale di Leon Battista Alberti.

 
Chiarirsi le idee. Il pieno La città ideale.
 
Se l’uomo è al centro dell’universo rinascimentale, la città è lo spazio umano per eccellenza, in cui i valori di razionalità, armonia e ritorno al classico trovano espressione nella progettazione degli edifici, nella sistemazione del tessuto urbano in rapporto con l’ambiente naturale e con le preesistenze storiche. La città è anche oggetto di una ricerca teorica volta a delineare un modello di “città ideale”, rigorosamente basato su composizioni geometriche e modulari, espressione di un’astratta perfezione.
 
Fai il punto sugli studi sull’architettura e sulla città con  la presentazione multimediale. 
A che punto sei? Mettiti alla prova con il test interattivo.   Durata del test: 10 minuti
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Dentro l'opera. La Chiesa di Sant’Andrea di Leon Battista Alberti

 

La Chiesa di Sant’Andrea a Mantova, progettata da Leon Battista Alberti, è un’opera fondamentale perché in essa si realizzano le idee principali dall’architetto. Malgrado le modifiche apportate dai costruttori al disegno originale e nonostante la pesante decorazione, l’edificio esprime la grandiosa concezione albertiana che rievoca in modo rinascimentale l’antica basilica civile romana.

 
Alla luce delle conoscenze acquisite, osserva con attenzione l’immagine a 360° dell’interno della Chiesa di Sant’Andrea di Leon Battista Alberti, poi mettiti alla prova con il test interattivo.
☉ Durata dell'attività: 20 minuti
 
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Un passo in più. Le misteriose “città ideali”
 

Tra le opere emblematiche del Rinascimento, di quello straordinario amalgama di amore per il classico, razionalità geometrica e spirito di innovazione, vi sono senz’altro le vedute di città ideali. Se ne contano tre, di autore sconosciuto o incerto, denominate in genere con il nome del luogo di conservazione: Urbino, Berlino e Baltimora. Si tratta di tavole prospettiche raffiguranti piazze ed edifici urbani, antichi e moderni, minuziosamente riprodotti in ogni dettaglio architettonico, immersi nell’atmosfera silenziosa e solenne della pura ragione.

La recente scoperta (1992), al di sotto della superficie pittorica della tavola di Urbino, di un completo disegno architettonico, capace di descrivere con accuratezza e precisione estreme ogni dettaglio degli edifici, ha portato a riconoscere la mano di Leon Battista Alberti. L’architetto avrebbe dunque realizzato il disegno come opera compiuta e autosufficiente, ben altro che un semplice preparatorio; un pittore ne avrebbe successivamente realizzato la colorazione.

L’attribuzione all’Alberti è stata sostenuta in particolare dallo studioso Gabriele Morolli, che propenderebbe ad estenderla anche alle altre due tavole.
 
  • Prosegui autonomamente a documentare le più recenti ricerche sulla paternità delle città ideali e sui loro numerosi punti di contatto, esponendo il tutto in una presentazione multimediale o in un testo scritto e illustrato.

 
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