Approfondisci la fantascienza
Immaginare il futuro possibile tra viaggi spaziali, tecnologie avanzatissime e creature aliene: è quello che fa la fantascienza, fortunato genere letterario nato agli inizi del Novecento. Chi scrive di fantascienza proietta nel tempo speranze e paure della società contemporanea, dando vita a vicende incredibili seppur scientificamente e razionalemte plausibili.
Che cos’è la fantascienza?
La fantascienza è un genere letterario che narra di mondi immaginari che, a differenza di quanto accade nel fantasy, conservano una coerenza con la nostra realtà, in quanto proiettano in un futuro lontano ma possibile le promesse dello sviluppo tecnologico, i mutamenti della società, le sue speranze e le sue paure. Come in uno specchio deformante, la fantascienza offre il riflesso dei tempi che viviamo, spesso concentrandosi sulle derive più inquietanti, come nel caso del filone distopico.
Come nasce il genere fantascientifico?
Il primo viaggio sulla Luna è stato immaginato nel II secolo d.C., dal greco Luciano di Samosata: nella sua Storia vera, infatti, egli intraprende un viaggio con alcuni compagni oltre le Colonne d’Ercole, che lo porterà a vivere esperienze fantastiche, come l’incontro con esseri extraterrestri.
Perché la fantascienza nasca ufficialmente, però, bisogna spostarsi negli Stati Uniti e aspettare il 1926, quando Hans Gernsback pubblicò il primo numero della rivista “Amazing Stories”, dedicata esclusivamente a quella che lui definì science fiction, ovvero fantascienza.
Come per il fantasy, sono però due gli autori ai quali è legato il successo della narrazione fantascientifica: il francese Jules Verne (1828-1905) e l’americano Herbert George Wells (1866-1946).
Jules Verne scrisse 54 romanzi, pubblicati tra il 1863 e il 1905, che raccolse in prima persona nella serie Viaggi straordinari: tra questi, tutti romanzi di avventura, alcuni possono essere definiti senza dubbio fantascientifici, come per esempio Dalla Terra alla Luna, Intorno alla Luna e Viaggio al centro della Terra.
Wells fu autore de La macchina del tempo (1895) e soprattutto de La guerra dei mondi (1897), in cui immaginò l’invasione della Terra da parte dei Marziani.
In Italia, la fantascienza ebbe grande successo a partire dagli anni Cinquanta del Novecento: in questo periodo fu coniato il termine che identifica il genere, traduzione letterale di quello inglese, e cominciò la pubblicazione di una collana di romanzi e racconti chiamata Urania, che con cadenza regolare ha proposto – e propone tuttora – testi di fantascienza: questa collana favorì la diffusione in Italia dei maestri della fantascienza anglosassone, come Arthur C. Clarke (1917-2008), Isaac Asimov (1920-1992) e Philip K. Dick (1928-1982).
Un altro testo rilevante per l’affermarsi del genere, in Italia e nel mondo, è stata un’antologia pubblicata nel 1959 dal titolo Le meraviglie del possibile, nella quale furono raccolti quelli che venivano considerati i 29 racconti fondamentali del genere fantascientifico: tra gli autori più rappresentati, i classici della science fiction come Fredric Brown (1906-1972), Ray Bradbury (1920-2012) e Richard Matheson (1926-2013).
Quali sono le caratteristiche del genere fantascientifico?
Il genere fantascientifico si può definire più facilmente se lo si mette in relazione al genere fantasy, con il quale ha diversi punti di contatto: tra questi, il più evidente è che l’oggetto della narrazione è costituito da mondi immaginati, diversi dal nostro. Per cogliere la differenza fondamentale tra le due tipologie narrative si può partire dal titolo dell’antologia Le meraviglie del possibile. Per quanto la fantascienza sia meravigliosa, cioè fantastica e lontana dalla realtà, infatti, si presenta sempre come possibile; le sue creazioni sono cioè viste come scientificamente e razionalmente plausibili, di solito in seguito a una evoluzione scientifica, biologica o sociale del mondo nel quale oggi viviamo.
La verosimiglianza del genere fantascientifico è dimostrata anche da un aneddoto curioso: nel 1938, un ancora giovane Orson Welles, destinato a diventare regista e produttore cinematografico tra i più noti, adattò il romanzo La guerra dei mondi di H.G. Wells per farne una trasmissione radiofonica. Molti americani e molte americane, quando la ascoltarono, furono presi dal panico credendo che effettivamente l’invasione aliena raccontata nel romanzo stesse avendo luogo in quel momento.
Vediamo adesso, più specificamente, le caratteristiche narrative fondamentali del genere fantascientifico.
- Il pubblico: la fantascienza si presenta come un genere di evasione destinato tendenzialmente a un pubblico adulto, con molte affinità rispetto al romanzo di avventura, tanto che soprattutto nel corso del Novecento veniva diffusa nelle edicole, in forma di romanzi tascabili – come per la collana Urania citata sopra –, di racconti brevi o di pubblicazioni in fascicoli all’interno dei periodici.
- I personaggi: accanto agli esseri umani, sono presenti creature di fantasia, che però sono frutto di una potenziale e futuristica evoluzione scientifica, come alieni, robot, creature nate dalle conseguenze di mutazioni genetiche.
- Il tempo: di solito, la fantascienza è ambientata nel futuro, perché l’evoluzione scientifica e tecnologica è spesso un elemento fondamentale per farla funzionare.
- I luoghi: l’ambientazione può essere il nostro Pianeta, di solito in un’epoca futura, ma anche un altro luogo dello spazio – un altro pianeta, un’altra galassia o una stazione spaziale – oppure un luogo della Terra rimasto fino ad ora inesplorato o sconosciuto, come il centro della Terra o le profondità oceaniche.
- La struttura narrativa: anche nella fantascienza, di norma, si ha una contrapposizione tra il Bene e il Male, spesso messa in scena nel confronto con il “diverso”, per esempio l’extraterrestre; l’intreccio è di solito estremamente vivace, ricco di colpi di scena e peripezie.
Come per il fantasy, anche la fantascienza può toccare temi e ambiti disparati, che a loro volta danno vita a sottogeneri specifici: i più diffusi sono la fantascienza tecnologica, il viaggio nel tempo, l’epopea spaziale o la fantascienza apocalittica.
Che cos’è la distopia?
Una categoria della fantascienza che ha conosciuto una recente rivalutazione è quella legata alla distopia, ovvero alla rappresentazione di società future in cui trovano compimento ed espressione le derive sociali, politiche e tecnologiche più inquietanti del presente. In questa “utopia al contrario”, si prevedono società oppresse da forme di governo autoritarie, spesso per mezzo di tecnologie inumane e ostili. Tra i massimi esponenti del filone distopico vi sono George Orwell, Ray Bradbury e Philip K. Dick, lucidi interpreti delle angosce di una società che aveva conosciuto la tragedia delle guerre mondiali e dei totalitarismi. In 1984 di Orwell, ad esempio, ambientato nell’anno indicato dal titolo e scritto nel 1949, l’autore immagina un’epoca futura, che per noi oggi è ampiamente passata, con le sue invenzioni tecnologiche e le sue storture sociali viste come conseguenza del mondo nel quale lui stesso, negli anni Quaranta, stava vivendo. Alcune di quelle che per lui erano invenzioni, come lo strapotere delle comunicazioni di massa o la semplificazione del linguaggio quotidiano, sono in effetti diventate realtà.
Tra le opere distopiche più note rientra inoltre Il racconto dell’ancella, della scrittrice canadese Margaret Atwood (1939), ambientato in una teocrazia totalitaria di fine Novecento in cui il corpo delle donne viene del tutto asservito alla volontà degli uomini a scopi riproduttivi. Attraverso il suo romanzo, la scrittrice affronta temi complessi come quello della sottomissione della donna e della maternità. Del romanzo sono state fatte diverse trasposizioni cinematografiche e televisive, tra cui l’omonima serie tv del 2017. Tra gli autori contemporanei di narrativa distopica, infine, hanno riscosso particolare successo Suzanne Collins, autrice della serie Hunger Games, e Scott Westerfeld, con la trilogia Beauty.
Fantascienza e nuovi media
In quanto forma di intrattenimento caratterizzata da un ritmo veloce e appassionante, fin dai suoi esordi la fantascienza ha avuto grande fortuna nel cinema e nelle nuove forme di comunicazione: è del 1902 un film di Georges Méliès che si intitola Viaggio nella Luna, il primo film di fantascienza della storia e il primo ad usare gli effetti speciali.
Dagli anni Cinquanta del Novecento, poi, la fantascienza domina al cinema, nei fumetti e anche in televisione, con produzioni originali o tratte da libri di successo relative a tutti i sottogeneri sopra citati: la fortunata serie Star Trek o la saga di Star Wars con tutti i suoi spin off e i numerosi film ispirati ai romanzi di Verne. Nel 1968 il regista Stanley Kubrick, ispirandosi al racconto di Arthur C. Clarke La sentinella, realizzò il film capolavoro 2001. Odissea nello spazio. Da allora si sono susseguiti Terminator, Avatar, Io sono leggenda, fino ad arrivare alle amatissime vicende dei Supereroi DC Comic e Marvel, che dal fumetto passano sul grande schermo con uguale successo.
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Durata dell'attività: 10 minuti
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