Approfondisci la fiaba

Caratterizzata da una struttura e un linguaggio semplici, la fiaba dà spazio all'immaginazione, tra personaggi fantastici e mondi magici, con l'obiettivo non solo di intrattenere, ma anche di educare, offrendo spunti di riflessione su temi complessi e insegnamenti morali.   

Che cos’è la fiaba?

Animali parlanti e avventure dai tratti fantastici, eroi ed eroine alle prese con draghi e tranelli, maghi e streghe malvagi: nella fiaba la narrazione si concede una libertà che ha come limite solo la fantasia.

Ma non bisogna commettere l’errore di credere che sia semplicistica e approssimativa: la fiaba è un genere con struttura e funzioni precise, che servono a rendere una storia avvincente ma anche ad affrontare temi complessi e offrire insegnamenti morali.

 

Come nasce la fiaba?

La fiaba è un genere letterario che risale a epoche remote: come il mito, essa rimanda a un mondo in cui a trasmettere conoscenze e valori non era la scrittura, ma la parola raccontata dalle vecchie generazioni a quelle più giovani.

Anche molte delle fiabe alle quali attribuiamo un autore sono, in realtà, il prodotto della tradizione popolare, e solo in seguito sono state “fissate” per iscritto: è il caso ad esempio di Cenerentola, resa nota in Occidente prima da Giambattista Basile (1566-1632), poi da Charles Perrault (1628-1703), infine dai fratelli Jacob Ludwig Karl Grimm (1785-1863) e Wilhelm Karl Grimm (1786-1859). Furono proprio i fratelli Grimm, all’inizio del XIX secolo, a raccogliere le fiabe della tradizione folkloristica tedesca, rendendo note storie come Biancaneve o La bella addormentata nel bosco, mentre toccò al danese Hans Christian Andersen (1805-1875) rielaborare il ricco patrimonio delle fiabe nordiche e ad Aleksandr Nicolaevič Afanas’ev (1826-1871) diffondere le fiabe della tradizione russa. Anche nel nostro Paese, Italo Calvino (1923-1985), negli anni Cinquanta del Novecento, si dedicò alla raccolta e alla traduzione dal dialetto delle fiabe della tradizione popolare delle regioni italiane.

Ogni tradizione culturale, infatti, ha le proprie storie, popolate da personaggi caratteristici dell’immaginario locale: nelle fiabe russe compare spesso la Baba yaga, una strega dai caratteri spaventosi, mentre in quelle irlandesi non è raro incontrare il leprecauno, una sorta di folletto vestito di verde; pare invece che la figura dell’orco abbia origine proprio nella narrativa fiabesca del nostro Paese.

 

Quali sono gli elementi ricorrenti della narrativa fiabesca?

All’inizio del XX secolo, lo studioso russo Vladimir Propp (1895-1970) analizzò e sezionò cento racconti della tradizione popolare del suo Paese, identificando al loro interno una struttura ricorrente. Nel saggio Morfologia della fiaba (1928), Propp osservò che questo scheletro” comune è presente in ogni fiaba, a prescindere da chi siano i personaggi e da quale sia il contesto in cui si muovono. Questa tesi, nel tempo, superò i confini della narrativa fiabesca e diventò la base della moderna analisi del testo narrativo.

I principali elementi della narrativa fiabesca individuati dallo studioso sono i seguenti:

  • otto personaggi-tipo, per esempio eroe, eroina o aiutante;
  • quattro momenti narrativi, cioè una situazione iniziale di equilibrio, un esordio in cui l’equilibrio si rompe, una serie di peripezie, uno scioglimento;
  • trentuno funzioni, cioè situazioni standard proposte in un ordine prestabilito, come l’allontanamento dell’eroe o dell’eroina, la lotta per ottenere l’oggetto del desiderio, lo smascheramento dell’antagonista, il matrimonio finale.

 

Quali sono le caratteristiche della fiaba?

La fiaba è un racconto che nasce oralmente e tra il popolo: il suo scopo è insieme intrattenere ed educare, e per farlo con efficacia essa deve avere un contenuto lineare e facilmente comprensibile.

Nella fiaba è sempre ben definito chi è buono e chi è cattivo, chi ha ragione e chi ha torto, da che parte sta il Bene e da quale il Male. In questo modo, il messaggio passa forte e chiaro: chi contravviene alle regole ne pagherà le conseguenze, mentre chi si comporta bene alla fine sarà premiato.

La trascrizione moderna di alcune fiabe, tuttavia, ne ha in parte modificato il messaggio originale, a volte sentito come molto crudo e legato al tipo di società in cui queste narrazioni nascevano. Questo era infatti legato ai riti iniziatici delle società primitive, prove attraverso cui i giovani dovevano passare per entrare a far parte del consorzio adulto. Nella fiaba originale, per esempio, la bambina disobbediente Cappuccetto Rosso viene punita per il suo comportamento ed è divorata dal lupo, senza alcun cacciatore che la tiri fuori viva dalla pancia dell’animale. Perrault, che a fine Seicento per primo mise per iscritto una versione di questa fiaba, la concluse infatti così: «Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena».

I personaggi In una fiaba i personaggi principali sono esseri umani. Si tratta molto spesso di giovani o di persone considerate deboli o sventurate, che però grazie alle loro doti (di frequente l’astuzia o la bontà) riescono a distinguersi e a ottenere ciò che desiderano. Nessuno dei personaggi viene caratterizzato in modo complesso, e noi ne conosciamo solo gli aspetti utili allo svolgimento della vicenda. Talvolta, può capitare persino che alcuni personaggi, come il Principe di Cenerentola, non abbiano nemmeno un nome proprio.

Ad affiancare gli umani, nella fiaba, ci sono sempre esseri appartenenti al mondo del fantastico e della magia: animali parlanti, draghi, orchi, streghe e fate che hanno poteri sovrannaturali e inverosimili e li usano per aiutare o per ostacolare eroi ed eroine.

Lo spazio e il tempo La fiaba si svolge in uno spazio e in un tempo indeterminati. Essa non intende essere un racconto verosimile, quindi è molto raro trovarvi indicazioni precise, nomi geografici o riferimenti cronologici. Mancano anche le descrizioni dettagliate degli ambienti e del contesto: vengono date indicazioni generiche sui luoghi (un bosco, un castello, una capanna, una reggia) e i particolari sono introdotti solo se hanno qualche utilità in funzione della storia, come per la casa di marzapane della strega di Hänsel e Gretel, che attira bambine e bambini affamati con la sua dolcezza. Questo accade perché, come si è detto all’inizio, la fiaba è una narrazione universale: con una descrizione simbolica e non realistica dei luoghi e dei tempi, tutti possono sia immedesimarsi più facilmente sia estraniarsi dalla propria realtà, per godere della narrazione.

La struttura A causa della fruizione orale che la caratterizza, la fiaba ha una struttura molto semplice. La narrazione dei fatti (intreccio) procede sempre in ordine cronologico, senza salti in avanti o indietro. Le peripezie sono scandite molto chiaramente e spesso sono in numero di tre: si parla in questo caso di “triplicazione”, cioè di ripetizione per tre volte dello stesso elemento narrativo – l’eroe o l’eroina, per esempio, deve superare tre prove, oppure tre fratelli o sorelle tentano a turno di superare la stessa prova. La conclusione prevede un lieto fine, ovvero la ricostruzione di un equilibrio nel quale chi è buono vince su chi è malvagio.

Il linguaggio Anche il linguaggio è semplice, ed è spesso caratterizzato da formule e ripetizioni, che sono tipiche della trasmissione orale e permettono al pubblico di “sentirsi a suo agio” nella storia e di orientarsi al suo interno. Formule e ripetizioni, inoltre, scandiscono con precisione lo svolgersi dei fatti: ognuno di noi, quando sente «c’era una volta», sa già che sta per entrare nel mondo del fiabesco; sa che, quando si dice «cammina cammina», l’eroe o l’eroina sta per affrontare le sue peripezie; e sa che, alla fine, tutti «vissero per sempre felici e contenti».

 


Metti bene a fuoco i concetti fondamentali del genere con il video La fiaba in 4 passi, poi mettiti alla prova con il test interattivo.

Durata dell'attività: 10 minuti

Per l'insegnante: è possibile modificare il Modulo e condividerlo nelle proprie Classroom. Clicca qui per prelevare il Modulo e copiarlo nel tuo Drive >> 

 

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