La scultura romanica. La lezione digitale
La scultura romanica, con la sua capacità di educare e ispirare, ci offre una finestra affascinante sulla spiritualità e la concezione del mondo nel Medioevo, epoca in cui l’arte era considerata un potente veicolo per la divulgazione e la riflessione religiosa. Dalle figurazioni escatologiche volte a mostrare la fine dell’umanità, alle storie didascaliche del Antico e del Nuovo Testamento alle figure mostruose e simboliche dei bestiari. La scultura romanica suggestiona l’immaginario collettivo per indurre chi la guarda a vivere nel rispetto dei dettami e dei valori cristiani.
Chiarirsi le idee. Un'arte didattica
Tra l’inizio dell’XI secolo e la metà del XII secolo, l’arte romanica si è diffusa in Europa grazie al lavoro di architetti e artigiani che si spostavano di città in città e da monastero a monastero. In questo periodo, in tutta Europa si riscontra una produzione omogenea sotto il profilo tecnico e stilistico, che recupera elementi tipici dell’arte classica romana, mescolandoli a influssi bizantini, germanici e arabi in un contesto nuovo e originale.
L’architettura romanica è caratterizzata da forme semplici, archi a tutto sesto e spesse murature.
Le chiese romaniche presentano spesso una pianta basilicale a tre navate divise da colonne, archi a tutto sesto e un’abside semicircolare. Le pareti spesse e i pilastri conferiscono solidità e stabilità alla struttura, creando un ambiente sacro e protetto. Gli interni, spesso austeri e illuminati da finestre strette, mettono in evidenza la spiritualità e la solennità dell'ambiente.
Inizialmente, le chiese romaniche erano coperte da tetti a capriate lignee. Successivamente, l’introduzione della volta a crociera permise una distribuzione più uniforme del peso, consentendo la costruzione di navate più alte e slanciate.
La Francia fu il Paese che vide la maggiore sperimentazione di modelli innovativi nell’ambito dell’architettura sacra: ne è un esempio l’Abbazia di Cluny, che con i suoi 187 metri di lunghezza fu la più grande del Medioevo.
In Italia, esempi di Romanico sono Sant’Ambrogio a Milano, il Duomo di Modena e il Duomo di Parma, la Piazza dei Miracoli a Pisa, San Miniato al Monte e il Battistero di San Giovanni a Firenze. mostrano la maestria degli architetti medievali nella creazione di spazi sacri solenni e suggestivi. A Venezia, la Basilica di San Marco è unica per la commistione tra architettura italiana e bizantina, con la sua struttura imponente e i mosaici mozzafiato.
Alla diffusione del Romanico in Europa contribuirono in maniera significativa le maestranze, corporazioni di artigiani itineranti impegnate nei cantieri delle grandi chiese europee.
Dentro l'opera. Le Storie della Genesi di Wiligelmo
Le Storie della Genesi di Wiligelmo rappresentano un tesoro scultoreo incastonato nella facciata del Duomo di Modena, un capolavoro del Romanico italiano. Originariamente, queste lastre non adornavano la facciata esterna, ma il pontile interno della chiesa. Esse raccontano, con estrema attenzione al dettaglio, episodi tratti dal libro biblico della Genesi, offrendo uno sguardo sulle credenze religiose medievali.
Scolpita in bassorilievo, l’opera è stata iniziata nel 1099, come testimonia un’iscrizione murata nella facciata del Duomo, che riporta anche il nome dell’artista. L’accuratezza e il realismo con cui sono scolpiti gli episodi biblici cattura l’attenzione dell’osservatore, istruendolo sulle storie fondamentali della creazione, dell’origine dell’umanità, della sua caduta (Diluvio Universale) e rinascita.