ChatGpt e Intelligenza Artificiale

ChatGpt, BOT e Intelligenza Artificiale. Termini sempre più diffusi, ma di cosa si tratta esattamente? L'Informatica ci aiuta a fare il punto. In più, ne parliamo con Daniele Caligiore, ricercatore sull'intelligenza artificiale al CNR e autore di IA. Istruzioni per l'uso (Il Mulino) che per Atlas ha collaborato ai nuovi testi di Informatica per le Superiori di Atlas.
 

 

ChatGpt: una chatbot che scrive come una persona

Dal punto di vista dell’Informatica, ChatGPT (abbreviazione per Chat Generative Pre-trained Transformer) è un programma specializzato nelle conversazioni con utenti umani (chatbot) basato sull'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning.
In pratica, una macchina con cui possiamo interagire, dialogando in una chat similmente a quanto avviene tra due persone che si scambiano messaggi. Qualcosa che ricorda Alexa o Siri, anche se qui si interagisce scrivendo e non ci sono risposte spiritose a domande come «Ciao Siri, vuoi uscire con me stasera?».
Niente a che vedere insomma con il perturbante umanoide protagonista di Macchine come me (2019) di Ian McEwan (un romanzo che parla di robot, ma che soprattutto ci interroga sull’identità dell’essere umano).
ChatGPT non emula la parte psichica dell’essere umano e ha ben chiaro il suo status di macchina. Se gli chiediamo se vede, sente o prova sentimenti la risposta non lascia dubbi: «Come Intelligenza Artificiale, non ho la capacità di provare sentimenti, vedere o sentire in senso umano. Sono solo un programma informatico che utilizza algoritmi sofisticati per analizzare e generare il testo».
Eppure, da quando è stata diffusa nel novembre 2022, in poche settimane ChatGPT è diventata un vero tormentone.
 
Risposte a tutte le domande (o quasi)
L’obiettivo del progetto è fornire informazioni accurate e utili su questioni di carattere non soggettivo.
Ad esempio, chiedendo a ChatGpt cosa è la quadratura del cerchio o quali furono le conseguenze del Trattato di Versailles la risposta è velocissima: «La quadratura del cerchio è un problema matematico antico che consiste nel tracciare un quadrato con la stessa area di un cerchio dato. In altre parole, si tratta di trovare un quadrato con un'area uguale a quella di un cerchio di un dato raggio. La quadratura del cerchio è un problema che non ha una soluzione esatta con i metodi elementari della geometria euclidea, tuttavia si possono trovare soluzioni approssimative eccetera eccetera»
Anche sui suggerimenti non delude. Cercate idee per limitare il tempo che la prole spende ai videogiochi? Arrivano 7 buone pratiche calzanti, con un giusto monito: «Ricorda che ogni bambino è diverso e che ciò che funziona per un bambino potrebbe non funzionare per un altro, quindi sii paziente e adattati alle esigenze di tuo figlio». Impressionante.
 
Reti neurali Transformer e Machine Learning avanzato
Sul piano tecnico, però, nulla di sconosciuto. Si tratta di un'Intelligenza Artificiale Linguistica, cioè un tipo di Intelligenza Artificiale che si concentra sull'elaborazione del linguaggio naturale che usiamo tra esseri umani (NLP). Il modello, rilasciato in forma di prototipo dal centro di ricerca OpenAI, si basa su una rete neurale chiamata Transfomer (GPT sta infatti per Generative Pre-training Transformer) specializzata nell’elaborazione di dati sequenziali e addestrata grazie ad algoritmi di Machine Learning avanzati.
Il modello, applicato inizialmente nella traduzione automatica, ha svariate applicazioni, ad esempio nel riconoscimento vocale, nella comprensione e scrittura del testo e, a tendere, nella lettura e generazione delle immagini.
Cosa la rende così celebre? Certamente le risposte che è in grado di dare, articolate, coerenti a quanto viene chiesto e… alla portata di tutti. Il programma, infatti, da novembre è liberamente disponibile online. In più, parla molte lingue, tra cui l’italiano
 
Opportunità o pericolo? La parola a Daniele Caligiore del CNR
Daniele Caligiore, ricercatore del CNR, autore del libro IA istruzioni per l’uso e collaboratore per InfoTools LSA (nuovissimo manuale di Informatica per le Superiori di Lorenzi e Govoni, con aggiornamenti e grande attenzione all’Intelligenza Artificiale) sottolinea alcuni aspetti sui quali riflettere.
«Innanzitutto l’accuratezza delle risposte prodotte da ChatGpt non deve fare mai dimenticare che si tratta pur sempre di un BOT, ovvero di un programma (non una persona) in grado di interagire con utenti umani facendo credere loro di comunicare con un’altra persona. Mantenere questa consapevolezza ci aiuta a calibrare l’importanza da dare alle risposte date da ChatGpt e a mantenere un nostro spirito critico.
 
Cosa fare a scuola?
Capace di scrivere testi plausibili sui più diversi argomenti, la chatbot è arrivata anche tra le mura di una delle più antiche istituzioni al mondo: la scuola.
Pare infatti che la chatbot si riveli un’ottima via d’uscita per chi è allergico a verifiche e compiti a casa.
Tra chi insegna non manca chi si divide, per dirla con Umberto Eco, tra apocalittici e integrati. 
«La strada da percorrere non è tanto quella di vietare in toto l’utilizzo di sistemi come ChatGpt. È probabile che in futuro ci saranno altre applicazioni legate all’IA che possono impattare il mondo della scuola. Occorre invece cominciare a prepararsi per educare le classi ad un utilizzo consapevole di questi strumenti, che possono potenziare l’apprendimento.
Ad esempio sistemi di Intelligenza Artificiale in grado di capire e riprodurre il linguaggio naturale come ChatGpt possono essere utilizzati per creare tutor virtuali in grado di rispondere in tempo reale (anche al di fuori del contesto scolastico) alle domande di chi vuole imparare, offrendo un supporto personalizzato capace di sostenerci nei punti in cui facciamo più fatica e di adattarsi alle peculiarità del nostro stile cognitivo».
 
(di Silvia Gadda)