L’architettura e l’urbanistica a metà Ottocento. La lezione digitale
Nella metà del XIX secolo, l’architettura e l’urbanistica subiscono profonde trasformazioni in risposta ai rapidi cambiamenti sociali ed economici in atto. Questo periodo è caratterizzato da un’espansione urbana senza precedenti, sull’onda dell’industrializzazione e dell’incremento demografico nelle città europee. L’architettura è eclettica, mescola stili di epoche diverse rivisitati in chiave moderna. Allo stesso tempo, emerge una nuova tendenza: l’architettura degli ingegneri, caratterizzata da soluzioni architettoniche innovative e dall’uso di nuovi materiali edili.
Chiarirsi le idee. L’architettura della città moderna
I grandi progressi scientifico-tecnologici di metà Ottocento e il diffondersi della Rivoluzione industriale modificano notevolmente i processi e le tecniche di costruzione in architettura.
Lo sviluppo industriale porta alla diffusione di nuovi materiali edilizi: la ghisa, il ferro e l’acciaio, caratterizzati da maggior resistenza, malleabilità e flessibilità.
Si afferma la figura dell’ingegnere, dotato di competenze tecnico-scientifiche e matematiche necessarie a risolvere i problemi derivanti dalle nuove esigenze architettoniche. L’ampliarsi degli studi delle scienze della costruzione consente poi l’ideazione e lo sviluppo di elementi prefabbricati prodotti in serie, che permettono una veloce messa in opera e il raggiungimento di altezze e dimensioni prima impensabili.
Tutto ciò, unito alla richiesta di spazi adeguati ai nuovi bisogni sociali, rivoluziona il modo di costruire e dà vita a nuove tipologie architettoniche: ponti in ferro, stazioni ferroviarie, serre, mercati coperti, grandi magazzini e padiglioni per le Esposizioni Universali. Le nuove costruzioni sono accomunate da un aspetto elegante e leggero, dovuto, in particolare, al frequente abbinamento del ferro con il vetro nei sistemi di copertura. Questi edifici spesso riflettono l’orgoglio nazionale e la fiducia nel progresso tecnologico ed economico.
Il Crystal Palace a Londra, progettato da Joseph Paxton per l’Esposizione Universale del 1851, rappresenta un’icona di questa epoca. Realizzato principalmente in vetro e ferro, questo edificio innovativo mostra il potenziale dei materiali industriali nella costruzione di strutture leggere e trasparenti.
In Francia, la Torre Eiffel a Parigi, progettata dall’ingegnere Gustave Eiffel per l’Esposizione Universale del 1889, rappresenta un altro capolavoro ingegneristico e architettonico: la sua struttura in ferro battuto alta e slanciata è diventata un simbolo iconico della città e un esempio della maestria tecnica del periodo.
In Italia, la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, progettata da Giuseppe Mengoni e completata nel 1877, è un esempio straordinario di architettura e design. Con la sua elegante cupola in vetro e ferro, la Galleria diviene il fulcro della vita sociale e commerciale della città, e si caratterizza come centro di cultura e intrattenimento.
Altra opera significativa è la Mole Antonelliana a Torino, progettata dall’architetto Alessandro Antonelli nel 1862: inizialmente concepita come una sinagoga e poi destinata a sede museale, questa struttura si caratterizza per un accentuato verticalismo.
Dentro l'opera. La Galleria Vittorio Emanuele II a Milano
La costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II a metà del XIX secolo rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’architettura e dell’urbanistica italiana. Situata nel cuore di Milano, questa struttura monumentale è una delle gallerie commerciali più antiche e iconiche al mondo.
Progettata dall’architetto Giuseppe Mengoni, la galleria è un esempio straordinario dell’architettura del ferro e del vetro e unisce elementi eclettici in un design elegante e innovativo.
La struttura presenta una pianta a croce, con una cupola centrale imponente e arcate che collegano quattro bracci, ospitando numerosi negozi, ristoranti e caffè. L’uso audace di vetrate e l’ampia cupola in ferro battuto creano un ambiente luminoso e arioso all’interno della galleria.
Le decorazioni elaborate, le sculture e i mosaici all’interno della galleria testimoniano l’attenzione al dettaglio e la maestria artistica impiegate nella sua costruzione.
Ancora oggi la Galleria Vittorio Emanuele II rappresenta un’architettura iconica di Milano, attrattiva turistica e luogo di incontro sociale, preservando la sua importanza storica e architettonica nel panorama urbano della città.