Percorso interattivo su Giuseppe Ungaretti
La proposta è abbinata a Tutti i sogni del mondo e Liberi sogni, le nuove antologie di Enrico Galiano per il Biennio della Scuola Secondaria di Secondo Grado.
Quella di Giuseppe Ungaretti fu una vita nomade: nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da genitori lucchesi e in Africa trascorse gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Nel 1912 era a Parigi, dove entrò in contatto con alcuni dei personaggi più rappresentativi della cultura francese ed europea.
Quando nel 1914 scoppiò la Prima Guerra Mondiale, Ungaretti decise di arruolarsi come volontario e partire per il fronte. La vita di trincea fu senz’altro l’esperienza decisiva per il poeta, che nei componimenti scritti in questo periodo trovò la sua forma più originale e incisiva.
Nel 1917 uscì la sua prima raccolta, Il porto sepolto, mentre la seconda fu pubblicata nel 1919, con il titolo Allegria di naufragi, poi modificato in L’allegria.
Sono poesie nuove, diverse da quanto il pubblico dell’epoca fosse abituato a leggere: versi brevi, alcuni brevissimi; punteggiatura quasi inesistente, per lasciare spazio alla pausa, al silenzio; parole che, isolate in mezzo allo spazio bianco, quasi fossero naufraghi in mezzo al mare, risaltano ancora di più sulla pagina; sintassi che si indebolisce fino a ridurre il discorso poetico ad associazioni di parole e immagini.
Si tratta perlopiù di poesie brevissime. La lingua usata è quasi “parlata”, sommessa, antiretorica; i termini sono scelti sia per la loro sonorità sia per l’intensità emotiva che riescono a trasmettere.
La raccolta Sentimento del tempo (1933) segna l’inizio di una fase più elaborata e complessa dell’esperienza poetica ungarettiana.
Dal 1936, e per alcuni anni, Ungaretti si trasferì in Brasile dove nel 1939 perse il figlio Antonietto, di soli nove anni: una tragedia che sconvolse la sua esistenza e dalla quale nacquero le liriche de Il dolore (1947), che conducono verso una terza fase della sua produzione poetica.
➲ Approfondisci la biografia e la poetica di Ungaretti nell’A tu per tu e fai il punto con il test interattivo.L'uomo, i versi
Enrico Galiano ci conduce tra i versi più celebri di Ungaretti, alla ricerca dell’uomo e del poeta. Messo di fronte agli orrori della guerra, l’io narrante osserva senza filtri la condizione di fragilità di tutti gli esseri umani. Solo un senso di fratellanza sembrerebbe affacciarsi debolmente per contrastare tutto questo dolore.
➲ Leggi i testi dei tre componimenti. Dopodiché, approfondisci ulteriormente e analizza la poesia San Martino del Carso con il test.
La lirica fa parte della raccolta L’allegria, pubblicata nel 1931. In essa il poeta riporta la sua visione della vita: meglio un’esistenza vissuta con pienezza, pur se rischiosa, piuttosto che una lenta agonia vissuta nel lamento.
➲ Leggi il testo con l’aiuto degli apparati e svolgi le attività.
A giugno del 1916 Ungaretti si trova a Mariano del Friuli, una località della regione del Carso in cui i soldati hanno dei brevi momenti di riposo dalle battaglie. È qui che scrive Dannazione, un componimento molto breve in cui riflette sulla condizione mortale degli esseri umani. La poesia ha carattere filosofico e culmina con una domanda che è quasi un ruggito di disperazione.
➲ Leggi il testo con l’aiuto degli apparati e svolgi le attività.La festività di Natale con il suo spirito ha ispirato le penne più intense del Novecento, da Quasimodo a Saba, da Merini a Rodari.
Alla fine del 1916, grazie a un breve congedo, per Ungaretti le festività di Natale segnano un breve respiro dalla dura vita del fronte della Prima guerra mondiale.
➲ Leggi il testo della poesia Natale, pubblicata per la prima volta nella raccolta Allegria di naufragi, e svolgi le attività.