Geografia STEAM. Gli eventi atmosferici estremi

Come si può leggere il mondo con occhi diversi, unendo saperi scientifici e umanistici? La didattica STEAM ci offre una chiave: integrare scienze, tecnologia, arte e matematica per rendere la Geografia più viva e vicina all’esperienza di studenti e studentesse. Proprio a partire da questa idea, Eleonora Belingheri e Giulia Pellegrini hanno elaborato nuove attività per portare in classe un approccio STEAM legato ai grandi temi della Geografia. La lezione di questo mese ci permette di osservare e analizzare eventi atmosferici estremi in classe, con alcuni semplici esperimenti.

 

La didattica STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) rappresenta un approccio innovativo e interdisciplinare che mette al centro la capacità di collegare saperi diversi per comprendere e affrontare la complessità del mondo. Nelle discipline scolastiche, favorisce l’apprendimento attivo, il problem solving e la creatività, stimolando negli studenti e nelle studentesse non solo la conoscenza, ma anche competenze trasversali come la collaborazione e il pensiero critico.

La Geografia, per sua natura disciplina ponte tra i saperi di area umanistica e quelli di area tecnico-scientifica, trova nello STEAM un terreno fertile: essa diventa una disciplina capace di integrare scienza e creatività, dati e narrazioni, aprendo a chi studia nuove prospettive per interpretare lo spazio e le relazioni tra essere umano e ambiente.

Per questo motivo, Eleonora Belingheri e Giulia Pellegrini, docenti e autrici del corso di Geografia Vie Aperte (Atlas 2024), hanno elaborato nuove proposte con attivazioni STEAM dedicate a chi insegna Geografia. 

 

La proposta del mese

Tra i principali aspetti di cui si occupa la Geografia troviamo senz’altro il clima e i diversi fenomeni meteorologici che interessano il pianeta. Di recente, nei dibattiti scientifici così come nelle notizie riportate dai media, si è iniziato a parlare sempre più spesso di eventi atmosferici estremi: con questa espressione ci si riferisce a fenomeni meteorologici intensi, insoliti o molto violenti rispetto alla media del luogo, del clima o del periodo. 

Diversi studi e rapporti scientifici mostrano che la frequenza, l’intensità, la durata di questi eventi stanno aumentando, e che il cambiamento climatico (in particolare il riscaldamento globale collegato alle attività umane) è una delle cause principali. 

La World Meteorological Organization segnala, ad esempio, che le precipitazioni estreme (cioè pioggia molto intensa in breve tempo) sono più frequenti e che per ogni grado Celsius di riscaldamento globale l’intensità di queste precipitazioni può aumentare all’incirca del 7%. Alle precipitazioni estreme si collegano anche le sempre più numerose inondazioni: in molte aree del mondo, infrastrutture, pianificazione urbana e difese idrauliche faticano infatti a far fronte a questi fenomeni estremi.

Questi eventi hanno conseguenze concrete: dai danni economici alla distruzione di coltivazioni, dagli impatti sull’ecosistema alle migrazioni forzate, fino ad arrivare nei casi più estremi alla perdita di vite umane.
Capire le cause scatenanti degli eventi atmosferici estremi significa anche poterli prevenire o mitigare: migliorare le infrastrutture, pianificare meglio l’uso del suolo, creare sistemi di allertamento, adottare strategie per ridurre le emissioni di gas serra.
È un tema che riguarda tutte e tutti noi: non solo chi vive in zone a rischio, ma l’intero pianeta, dal momento che il clima è un sistema globale basato su un fragile equilibrio.

In classe, semplici esperimenti e attività di laboratorio possono essere strumenti utili per comprendere i fenomeni atmosferici estremi.

Queste attività aiutano studentesse e studenti a osservare con i propri occhi che le leggi della natura, i principi fisici, chimici sono coinvolti: in questo modo, tali fenomeni non sono più solamente una notizia riportata dai media, ma diventano qualcosa di tangibile, misurabile, esperibile e, forse, prevedibile.

 

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 Durata dell'attività: 50 minuti
 

 

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©Atlas 2025 Materiali e attività a cura di E. Belingheri e G. Pellegrini, docenti e autrici del corso Vie aperte (Geografia per la Scuola Secondaria di primo Grado, Atlas 2024). Coordinamento: S. Gadda. Redazione: G. Baccanelli. Immagini: kelpfish/Depositphotos; studiosnumena/Depositphoto.
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